Milano – Diciannove erano le liste depositate in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno per la circoscrizione Nord Ovest, ma nove sono state escluse. La “mannaia” degli uffici della Corte d’appello si è calata su “Pace Terra Dignità”, la lista di Michele Santoro che includeva nomi come quello dell'attore Paolo Rossi e dello scrittore moldavo Nicolai Lilin, con il giornalista al primo posto.
Le liste escluse
Le altre liste rigettate sono: Forza Nuova capeggiata da Roberto Fiore, Pirati (legata al Partito Pirati Europeo), Italia dei diritti - De Pierro, Alternativa Popolare con capolista il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, quella del Partito Animalista - Italexit, Pensioni e lavoro – che si era presentata, in polemica, con sole tre firme a fronte delle 15mila minime che servirebbero –, Democrazia sovrana e popolare e infine Parlamentare indipendente di Lamberto Roberti, che si era presentata senza firme e senza altri candidati.
I volti noti
Ilaria Salis contro Giorgia Meloni detta Giorgia. Silvia Sardone contro Cecilia Strada. E poi la bisnipote di Giovanni Giolitti e il controverso generale Roberto Vannacci. Nelle liste depositate tra martedì e mercoledì ci sono molti volti noti della politica italiana. Spicca, come detto, quello di Ilaria Salis al primo posto della lista Alleanza Verdi e Sinistra con l'ex sindaco di Riace Domenico “Mimmo” Lucano. Spicca perché la 39enne è ancora in carcere a Budapest, a processo dopo essere stata arrestata l’11 febbraio 2023 insieme ad alcuni militati antifascisti tedeschi per una serie di aggressioni a danno di alcuni estremisti di destra. “Non una fuga dal processo, ma un modo per poterlo affrontare nella piena tutela dei suoi diritti”, ha spiegato il padre Roberto Salis
E ancora, tra i Fratelli d’Italia troviamo la bisnipoite di Giovanni Giolitti che ha ereditato il nome dal bisnonno (Giovanna, appunto), candidata con il nipote del ministro Crosetto (Giovanni anche lui). L'ex sindaco di Bergamo Giorgio Gori correrà con il Pd (capolista Cecilia Strada), accompagnato dall'assessore milanese alla casa Pierfrancesco Maran, dagli ormai storici europarlamentari Patrizia Toia, Brando Benifei ed Eleonora Evi, tutti nella lista dem che annovera anche Fabio Pizzul (ex capogruppo dem al Pirelli) e Monica Romano, consigliere a Palazzo Marino e primo consigliere transgender in Italia.
La Lega punta sull’usato sicuro: capolista sarà l'europarlamentare in carica Silvia Sardone, pasionaria nella battaglia contro “l'islamizzazione delle nostre città”. A differenza delle liste presentate al Centro e al Sud, l'ingombrante presenza del generale Roberto Vannacci è confinata in fondo. Spiccano comunque le candidature dell'attuale assessore lombardo a Università e ricerca, il comasco Alessandro Fermi e dell'ex assessore lombardo Simona Bordonali, bresciana, ora deputata. A caccia invece di riconferme nelle file del Carroccio c'è Angelo Ciocca. In realtà i leghisti sarebbero anche di più se si considerano i freschi forzisti arrivati alla corte di Tajani e Moratti come Marco Reguzzoni e Silvia Piani.
Separati in casa i due ex soci Calenda e Renzi (candidati entrambi, Renzi ultimo della lista). Il primo annovera nella sua squadra l'ex Pd Daniele Nahum, esponente della comunità ebraica milanese uscito dal partito in polemica con la gestione del conflitto israelo-palestinese dopo la strage del 7 ottobre. Il secondo si presenta con gli Stati Uniti d'Europa di Emma Bonino, accompagnato da Alessandro Cecchi Paone e Marco Taradash, fra gli altri.