Carriere alias, semaforo verde in Regione: i dipendenti di Palazzo Lombardia potranno cambiare nome

Il Pirellone recepisce il contratto collettivo degli enti locali dopo la richiesta di un lavoratore di utilizzare un nome differente più vicino alla propria identità sessuale

Protesta al Pirellone contro la mozione di FdI su carriere alias poi bocciata in Consiglio Regionale

Protesta al Pirellone contro la mozione di FdI su carriere alias poi bocciata in Consiglio Regionale

Anche i dipendenti di Palazzo Lombardia che non si riconoscono nel genere dichiarato alla nascita potranno chiedere di poter usare al lavoro un nome differente, più vicino alla propria identità. La giunta regionale ha infatti recepito il contratto collettivo degli enti locali dopo che è stata avanzata una richiesta da un lavoratore. Nei mesi scorsi aveva fatto molto discutere la proposta di Fratelli d'Italia, presentata dal consigliere regionale Giacomo Zamperini, contro le carriere alias nelle scuole, ossia la possibilità per le persone transessuali di usare in classe il nome che corrisponde alla propria identità di genere, differente da quello anagrafico. La mozione che chiedeva alla giunta di farsi portavoce con le scuole lombarde che aderiscono alla carriera alias per «annullarne e disapplicarne il regolamento» è stata però bocciata dal Consiglio regionale.

"Bene che Regione Lombardia abbia aperto le porte di Palazzo Lombardia alle carriere alias, isolando di fatto le posizioni estreme già emerse all'interno della maggioranza”,  commenta la consigliera regionale del M5s Lombardia Paola Pizzighini. “È la conferma che, quando ci siamo battuti strenuamente in Consiglio regionale contro le mozioni presentate da Fratelli d'Italia per abolire le carriere alias, stavamo lottando dalla parte giusta. Del resto - aggiunge - l'intero Consiglio regionale aveva respinto per ben due volte i tentativi di cancellazione messi in atto da FdI». «Ora la giunta, recependo le direttive del contratto collettivo degli enti locali, apre alle carriere alias a Palazzo Lombardia. Adesso - conclude - ci aspettiamo che anche il Consiglio regionale recepisca quanto disposto dalla Giunta, estendendo gli effetti della delibera anche sui propri dipendenti. Certamente, non mancheremo di chiederlo».