UMBERTO ZANICHELLI
Economia

Moreschi, ritorno al futuro: a Vigevano ricompare il marchio

Il brand torna a campeggiare su un capannone utilizzato come deposito dalla nuova proprietà

Operai al lavoro nello storico calzaturificio di Vigevano

Operai al lavoro nello storico calzaturificio di Vigevano

Vigevano (Pavia) – Il marchio Moreschi torna a campeggiare su un capannone cittadino.

Quello che per decenni è stato uno dei brand più importanti a livello mondiale nell’ambito della calzatura di lusso da uomo, la cui storia si era chiusa con il fallimento dello scorso anno, è tornato a campeggiare su un capannone di via Bertolini, un tempo sede del calzaturificio Speroni nella zona del quartiere Cascame. Per il momento però si tratta solo di un deposito che l’azienda che ha rilevato il marchio, la Glam, ha allestito per stoccare il materiale rientrante nel pacchetto rilevato con la griffe: scarpe, pellami ed una parte dei macchinari custoditi nello stabilimento di via Cararola che oggi, di proprietà di altri soggetti, è in attesa di trovare un nuovo utilizzo. Il trasferimento dei materiali è in corso in queste settimane.

A gestire il magazzino sarà un ex-dipendente della Moreschi assunto per svolgere questa funzione. Insomma per il momento il prestigioso marchio non tornerà a produrre in proprio a Vigevano, che resta comunque uno degli obiettivi dichiarati dalla nuova proprietà: di fatto la produzione è comunque già ripresa e di essa si occupano, con la formula del conto terzi, due importanti calzaturifici vigevanesi.

L’idea è quella, in un futuro che non dovrebbe essere lontano, di riportare l’intera filiera in città mantenendo vivo il legame tra Vigevano e la griffe e, soprattutto, offrendo una possibilità di impiego per i dipendenti della Moreschi che dalla scorsa estate si sono trovati senza lavoro con tutte le problematiche legate al reperimento di una nuova collocazione.

Prima però sarà necessario reintrodurre il prodotto sul mercato: ed è per questo che la produzione per il momento riguarderà un numero limitato di paia con lo scopo di valutare quali saranno le reazioni del mercato.

Intanto è fissata ad inizio ottobre l’udienza che consentirà ai 129 dipendenti della ex-azienda ducale di potersi inserire nel fallimento e ottenere così le spettanze che non hanno ancora percepito. La ragione del protrarsi della vicenda è legata ad una situazione di non corrispondenza tra le scritture contabili dell’azienda e il fondo di garanzia dell’Inps e per questa ragione l’ente previdenziale ha dovuto ricostruire, una per una, le posizioni di ciascun dipendente, operazione come si può intuire particolarmente complessa ma necessaria per definire le spettanze dei singoli che, nel frattempo, guardano alla nuova proprietà come ad una concreta opportunità per poter tornare a lavorare per il marchio vigevanese.