
A sinistra, il virus West Nile al microscopio. A destra, una zanzara di tipo Culex pipiens, la più comune in Europa
Pavia – Una donna di 80 anni è stata ricoverata all’ospedale di Mortara, in provincia di Pavia, rappresentando il quarto caso di West Nile virus registrato nell’attuale fase di sorveglianza nella zona. L’anziana è sottoposta alle cure previste per questa patologia presso la struttura sanitaria della Lomellina.
Il vicesindaco di Mortara, Laura Gardella, dopo aver ricevuto comunicazione dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione di Ats Pavia, ha immediatamente emanato un’ordinanza “a tutela della salute e dell’igiene pubblica per prevenire malattie infettive trasmissibili attraverso la puntura di insetti vettori”. Il provvedimento prevede una serie di interventi mirati: sfalcio della vegetazione incolta, rimozione dei focolai larvali, pulizia e manutenzione delle aree a rischio, con particolare attenzione a giardini privati, orti, cortili e terrazzi delle abitazioni.
Che cos’è il West Nile virus
Il virus del Nilo Occidentale è un arbovirus trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, prevalentemente del genere Culex. Gli uccelli selvatici rappresentano il serbatoio naturale del virus, mentre le zanzare fungono da vettore per la trasmissione all’uomo. La malattia non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto, anche se in rari casi può avvenire attraverso trasfusioni di sangue, trapianti di organi o trasmissione materno-fetale.
L’infezione è asintomatica in oltre l’80% dei casi. Nel restante 20% si manifesta con sintomi simil-influenzali: febbre, mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari e occasionalmente linfonodi ingrossati ed eruzioni cutanee. Solo nello 0,1% dei casi si sviluppano forme neuro-invasive gravi come meningite o meningo-encefalite, con una letalità del 20% calcolata su queste forme severe.
La situazione epidemiologica
Sono 79 i nuovi casi umani di West Nile virus che sono stati segnalati nel periodo 21–27 agosto 2025 in Italia. Salgono a 430 in Italia i casi confermati di infezione nell’uomo da inizio anno, di cui 193 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (8 Piemonte, 12 Lombardia, 14 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 1 Liguria, 13 Emilia-Romagna, 62 Lazio, 2 Molise, 64 Campania, 2 Basilicata, 5 Calabria, 1 Sicilia, 8 Sardegna), 38 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 193 casi di febbre, 3 casi asintomatici e 3 casi sintomatici.
Le autorità sanitarie sottolineano che i dati attuali sono in linea con quelli dell’anno precedente e non destano particolare allarme, confermando l’importanza delle misure preventive contro le zanzare come prima linea di difesa.