MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, peste suina: il commissario straordinario: “In 36 mesi ne saremo fuori”

Obiettivo eradicare gli ungulati vicino alle città e nei distretti suinicoli In campo i militari, ma crescono anche i controlli: serve il lavoro di tutti

Vincenzo Caputo, commissario straordinario alla Peste suina africana

Pavia, 3 settembre 2023 – La conferenza Stato-Regioni esaminerà mercoledì il piano redatto da Vincenzo Caputo, commissario straordinario alla Peste suina africana. Le misure, già approvate in commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni si pongono l’obiettivo di uscire entro tre anni dall’emergenza che è arrivata in Lombardia, regione dove si allevano la metà dei suini italiani e dove la Psa è arrivata presentandosi con 5 focolai in allevamenti suinicoli in provincia di Pavia ed è stata accertata su 3 cinghiali.

Sono gli ungulati, infatti, i vettori del virus, per questo motivo il piano fissa il numero da abbattere arrivando nel 2024 a 650mila esemplari e delinea le aree "non vocate", quelle in cui gli ungulati non devono essere presenti come i centri abitati e i distretti suinicoli. "Il contenimento dei cinghiali è fondamentale per ridurre il rischio di diffusione della peste suina e per limitare i danni a un comparto come quello suinicolo, che vale 1,7 miliardi di euro" hanno sottolineato le associazioni agricole.

“Ad ora il trend della malattia è ancora espansivo; tanto è stato fatto, ma tanto è da fare. La strada è in salita ma se lavoriamo tutti insieme ne possiamo uscire in 36 mesi”, ha detto il commissario straordinario Caputo. In provincia di Pavia, unica zona colpita dalla malattia, nei giorni scorsi, a seguito della scoperta di capi infetti in un allevamento di Zinasco, la Procura ha aperto un’indagine e sono tre gli indagati che, se le accuse venissero confermate, avrebbero contribuito alla diffusione della peste suina sul territorio nazionale. Stando ai dati epidemiologici a ieri nei 5 focolai risultavano 189 i casi e 9.963 animali coinvolti.

Intanto sulla Gazzetta ufficiale è stata pubblicata la quinta ordinanza del commissario straordinario che prevede "l’intensificazione dei controlli doganali sulle carni suine, selvatiche e domestiche, e sulla commercializzate in forma abusiva, anche di quelle provenienti dall’estero, con la distruzione di quelle di cui non sia indicata l’origine”.

"Il governo è compatto per fronteggiare la peste suina sta lavorando a un nuovo piano da 3,5 milioni di euro che sarà in vigore fino a febbraio 2024”, ha commentato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida al termine di un incontro della cabina di regia istituita per fronteggiare il problema.

In campo, per eradicare la presenza di cinghiali anche l’esercito, intervento che non da tutti è apprezzato per la difficile conoscenza dei nostri territori collinari e montani. "Dopo anni di incuria e di colpevole sottovalutazione del problema, che ha portato l’Italia ad avere la popolazione media di ungulati maggiore di qualsiasi altro Paese europeo - ha rimarcato il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra - vogliano giungere quanto prima a zero presenze di cinghiali nei distretti suinicoli e nei centri abitati".