UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Pioggia di ricorsi. Dopo l’autovelox. T-Red nella bufera

Gambolò, le contestazioni saturano Prefettura e giudice di pace

Il sindaco Costantino aveva più volte difeso l’autovelox poi sostituito da una rotatoria Ora tocca ai T-Red essere sotto accusa

Il sindaco Costantino aveva più volte difeso l’autovelox poi sostituito da una rotatoria Ora tocca ai T-Red essere sotto accusa

L’autovelox di Gambolò, rimosso ormai da mesi, sta diventando un vero incubo. Ma a parti invertite. Non più per gli automobilisti, costretti a percorrere il tratto urbano della provinciale 183, rettilineo e probabilmente quello più largo in assoluto, mantenendosi sotto i 50 chilometri orari, ma per Prefettura e giudice di pace che sono stati sommersi dai ricorsi dei multati, migliaia in pochi mesi, molti capaci di incappare nelle sanzioni più volte nell’arco della stessa giornata. La scelta, difesa dal sindaco Antonio Costantino, era stata compiuta per rendere la strada più sicura anche in considerazione del fatto che, proprio per la sua conformazione, è stata spesso teatro di incidenti anche gravi. In questo l’obiettivo è stato raggiunto perché non si è più registrato un sinistro. Ma il grave disagio degli utenti è rimasto siano a quando il dispositivo è stato rimosso. Nei giorni scorsi sono stati accolti altri ricorsi dopo che in autunno erano stati annullati sette verbali: una quindicina di multe sono finite nel cestino.

Le motivazioni sono quelle già evidenziate in passato, vale a dire il fatto che il dispositivo velox non risulta omologato come richiesto dalla Corte di Cassazione. Non si tratta ovviamente solo di un problema di Gambolò ma di tutto il Paese. Adesso la situazione è cambiata: il dispositivo autovelox è stato rimosso e al suo posto è stata realizzata una rotatoria che dovrebbe "spezzare" il rettilineo e costringere gli automobilisti a non spingere al massimo sull’acceleratore. Ma tornando alla battaglia che gli utenti della strada hanno intrapreso a tutela dei loro diritti che considerano non rispettati, stanno finendo anche le sanzioni elevate dai T-Red – dispostivi che individuano coloro che “bruciano” il rosso al semaforo – in funzione sulla superficie comunale, ricorsi dei quali in questo caso è stato investito il prefetto.

Umberto Zanichelli