
Marco Lodola ha sollecitato ripetutamente al Comune una maggiore attenzione per la riqualificazione dell’impianto
Prima dello spettacolo pirotecnico che illuminerà il cielo di Pavia, tornerà a colorarsi anche il Ponte della Libertà. In occasione della Festa del Ticino, infatti, sarà nuovamente accesa l’installazione luminosa di Marco Lodola. A inizio anno gli uffici comunali avevano steso un progetto per il ripristino dell’illuminazione e la riqualificazione dell’impianto: dopo il via libera della Soprintendenza, sono partiti i lavori.
Sono state sostituite le vecchie luci con nuovi fari a led, più luminosi e meno energivori, che potranno essere controllati da remoto per variarne il colore nel caso di ricorrenze speciali. L’intervento, che è costato circa 50mila euro, ha visto la collaborazione di Lodola e ora potrà essere ammirato da tutta la città.
Stasera alle 22 è prevista l’accensione ufficiale del “PonTicino“, a seguire il cielo si rischiererà con i fuochi d’artificio che saranno silenziosi per non disturbare gli animali. Nei mesi scorsi non sono mancate le polemiche sul Ponte della Libertà, spento da diverso tempo. La città si è divisa tra chi chiedeva il ripristino dell’illuminazione per dare anche lustro a un artista locale e chi criticava la spesa di 50mila euro in un momento in cui Pavia ha bisogno di molti interventi. È dal 2014 che il Ponte della Libertà è illuminato.
L’installazione artistica realizzata da Lodola è costata oltre 100mila euro, finanziati da uno sponsor privato. Nel corso degli anni l’opera non ha avuto molta fortuna: le luci venivano accese solo occasionalmente, fino a quando sono rimaste sempre spente e pure prese di mira dai vandali. È stato lo stesso artista delle luci a sollecitare ripetutamente una maggiore attenzione per la sua installazione e l’Amministrazione civica ha voluto dargli ascolto, ripristinando l’illuminazione.
D’altra parte le luci sul ponte che rappresenta l’accesso alla città per chi proviene da Sud ci sono praticamente da sempre. La prima illuminazione risale agli anni Quaranta, quando fu un pavese a dare luce al collegamento che sovrasta il Ticino. Poi ripiombò nel buio. "Ho voluto illuminare il ponte della mia città – ha spiegato Marco Lodola – per dare il benvenuto ai visitatori e fare un regalo ai pavesi. Per dirla tutta poi, dovevo illuminarlo o non trovavo la strada di casa". E ha aggiunto: "Ora abbiamo nuove idee". Altri edifici potrebbero illuminarsi a Pavia.
Manuela Marziani