MANUELA MARZIANI
Cronaca

La Polizia penitenziaria:: "Le carenze organizzative ci mettono in pericolo"

Un grido d’allarme arriva dalle organizzazioni sindacali Sappe, Osapp e Uspp per la carenza d’organico e i troppi episodi...

Secondo Sappe Osapp e Uspp la stessa lettera inviata al prefetto De Carlini è stata mandata «anche al direttore del carcere che però non le ha dato la giusta attenzione»

Secondo Sappe Osapp e Uspp la stessa lettera inviata al prefetto De Carlini è stata mandata «anche al direttore del carcere che però non le ha dato la giusta attenzione»

Un grido d’allarme arriva dalle organizzazioni sindacali Sappe, Osapp e Uspp per la carenza d’organico e i troppi episodi di violenza che si verificano contro gli agenti di Polizia penitenziaria a opera di detenuti facinorosi. I sindacati, stanchi di lavorare in una situazione di tensione, hanno scritto al prefetto Francesca De Carlini con la quale venerdì si sono confrontati.

"La carenza organizzativa influenza negativamente la gestione dell’ordine e della disciplina dei detenuti – hanno sostenuto i sindacati – Gli agenti della Penitenziaria che operano all’interno delle sezioni sono i primi e diretti interlocutori dei detenuti e divengono il bersaglio di tutte le carenze nell’ambito della gestione del detenuto nel penitenziario".

Negli ultimi tempi sono stati diversi gli episodi di intemperanza registrati dietro le sbarre: "I continui comportamenti aggressivi hanno causato problemi di sicurezza e incolumità agli agenti, ma non risulta siano stati adottati provvedimenti diretti a garantire i luoghi di lavoro". I sindacati hanno poi lamentato d’aver inviato anche al direttore della casa circondariale di Pavia la medesima lettera spedita al prefetto che "pare non abbia preso nella dovuta considerazione il grido di allarme" che proviene dal personale, espresso dai sindacati con i quali "non è riuscito a mantenere le relazioni sindacali che da diverso periodo sono assenti e/o conflittuali".

Inoltre la Penitenziaria lamenta "forti stati di tensione che possono essere riferiti all’assenza di interventi per ristabilire un clima sereno e collaborativo in favore del miglioramento dei servizi. Anzi in alcuni casi gli agenti vengono presi di mira con iniziative disciplinari e questo per un’evidente assenza di ascolto dei bisogni e attenzione al diffuso malessere del personale". Il prefetto ha promesso di adoperarsi per garantire una futura sincronia istituzionale.

M.M.