MANUELA MARZIANI
Cronaca

Maltrattò in carcere Jeffrey Baby, che poi morì suicida: il rapper Traffik è stato condannato

Il tribunale di Pavia ha ritenuto colpevole Gianmario Fagà, che era detenuto a Torre del Gallo insieme all'amico. Per lui tre anni e un mese di reclusione

I trapper Jordan Jeffrey Baby (morto suicida) e Traffik

I trapper Jordan Jeffrey Baby (morto suicida) e Traffik

Pavia, 18 ottobre 2024 – È stato condannato a 3 anni e un mese di reclusione Gianmarco Fagà, il rapper noto come Traffik, accusato di maltrattamenti nei confronti di Jordan Tinti, pure lui conosciuto nell’ambiente musicale come Jordan Jeffrey Baby, che si è suicidato nella sua cella di Torre del Gallo lo scorso 12 marzo.

Il rapper 28enne inoltre è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni in favore della parte civile costituita quantificati in euro 20mila euro e alla rifusione delle spese legali sostenute.

Jordan, che era stato condannato per una rapina avvenuta a Monza e commessa proprio assieme a Fagà, pochi giorni prima del suicidio aveva detto al padre di aver subito violenze fisiche e psicologiche, con pugni, schiaffi e minacce. Il giovane, morto a 26 anni, aveva denunciato anche di essere stato violentato. “Finalmente qualcuno ha creduto a Jordan – ha commentato l’avvocato difensore del trapper deceduto, Federico Edoardo Pisani -. Ovunque si trovi adesso, spero che sia felice”.