MANUELA MARZIANI
Cronaca

Broni, cavalcavia demolito sulla A21: Felice Quartiroli, 90 anni, resta isolato. “Se sto male per me è la fine”

L’abbattimento del viadotto si è reso necessario dopo i danni a un pilone provocati lunedì da due incidenti. A collegare l’abitazione e un’azienda agricola di via Prati Grandi adesso è solo una stradina sterrata

Da sinistra, Felice Quartiroli, la nipote Sara Campagnoli e l’agricoltore Davide Bollati
Da sinistra, Felice Quartiroli, la nipote Sara Campagnoli e l’agricoltore Davide Bollati

Broni (Pavia) – Quando dal Piacentino si è trasferito nella casa in cui vive adesso, l’autostrada A21 era in costruzione e il cavalcavia demolito lunedì notte dopo i due incidenti stradali che hanno visto coinvolti mezzi pesanti, non c’era ancora. Quasi 60 anni dopo, proprio per quel cavalcavia Felice Quartiroli, 90 anni, invalido civile al 100%, è costretto a fare la spola tra la sua abitazione e quella della figlia. Impossibile per l’anziano rimanere da solo nella casa di via Prati Grandi che è raggiungibile solo attraverso stradine di campagna e impossibile abbandonare tutti i suoi effetti personali. "Sono nato a Montù - racconta l’anziano -, ma vivo a Broni da tanto tempo. Ho le galline da curare, i miei lavori da fare, l’orto di cui occuparmi finché posso, non voglio abbandonare tutto".

Per assecondare il nonno, sono le nipoti che fanno la spola, vanno a prendere Felice a casa e lo riportano per il tempo necessario per fargli innaffiare l’orto e occuparsi delle galline, senza lasciarlo isolato dal mondo. "Se mi dovessi sentire male - dice Felice -, un’ambulanza non riuscirebbe ad arrivare da me. Potrei morire". Preoccupata la nipote più giovane dell’anziano che ogni giorno affronta le stradine di campagna a bordo della sua utilitaria per occuparsi del nonno. "Non abbiamo più una via veloce per arrivare dal nonno - racconta Sara Campagnoli -. Lo facciamo, gli portiamo il pranzo, con il caldo però potrebbe anche sentirsi poco bene e sarebbe un disastro. Se poi dovesse piovere forte, anche noi non riusciremmo ad arrivare". Sono due le famiglie di via Prati Grandi che lamentano di non essere state avvisate dal Comune. "Si sono dimenticati d’avere un abitante di 90 anni in via Prati Grandi 2 - prosegue Sara Campagnoli -. Nessuno ci ha detto che il cavalcavia veniva demolito e adesso vorremmo sapere per quanto durerà ancora questo disagio. È normale che mio nonno voglia stare a casa sua ed è normale che noi lo vogliamo poter raggiungere velocemente in caso di necessità".

Anche Davide Bollati martedì mattina si è svegliato con la strada bloccata e isolato. "Nella sfortuna è successo nel mese di luglio - ammette l’altro residente -, la prima volta che ci sarà un forte temporale, saremo fuori dal mondo". Bollati ha un’azienda agricola tagliata in due. "Per l’alimentazione degli animali non riusciamo più a portare niente - dice -, non possiamo portar fuori il fieno. Mercoledì avremo un incontro con il sindaco e con i vertici dell’autostrada per parlare della strada da realizzare per la ricostruzione del ponte. La strada c’è, è sterrata, bisogna inghiaiarla in modo da renderla percorribile quando piove. Quello sarà il primo impegno che chiederò, poi la realizzazione del cavalcavia per il quale mi hanno detto che ci vorrà un anno. Spero meno, anche se andiamo incontro al maltempo". Intanto si pensa alla conta dei danni.