NICOLETTA PISANU
Cronaca

Corruzione e stalking: condannato a più di 4 anni Scoppetta, il carabiniere in servizio alla Procura di Pavia

Per la stessa indagine sono tuttora a processo i colleghi Maurizio Pappalardo e Daniele Ziri del Nucleo Ispettorato del Lavoro

Il tribunale di Pavia dove il carabiniere Antonio Scoppetta (nel riquadro) è stato condannato

Il tribunale di Pavia dove il carabiniere Antonio Scoppetta (nel riquadro) è stato condannato

San Genesio (Pavia), 24 luglio 2025 – Antonio Scoppetta, carabiniere sospeso, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione dal gup di Pavia Daniela Garlaschelli a conclusione del processo di primo grado scaturito dall’inchiesta Clean 2.

La Procura aveva chiesto otto anni. Per l’imprenditore Carlo Boiocchi invece è stato deciso un mese di messa alla prova. Per la stessa indagine sono tuttora a processo il carabiniere in congedo Maurizio Pappalardo e il collega del Nucleo Ispettorato del Lavoro Daniele Ziri. Scoppetta e Boiocchi hanno svolto un separato iter processuale perché hanno scelto rispettivamente il rito abbreviato e la messa alla prova. Scoppetta era accusato di corruzione, stalking e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Questa accusa era contestata anche a Boiocchi per fatti che risalgono al periodo tra il 2015 e il 2022. Scoppetta svolgeva funzione di polizia giudiziaria presso la Procura di Pavia. Secondo l’accusa si era messo a disposizione di Pappalardo in cambio di denaro e doni.

Per esempio gli avrebbe fornito informazioni su procedimenti o avrebbe svolto ricerche su sua richiesta ricevendo, tra le altre cose, forniture gratuite di farmaci, il pagamento di numerosi soggiorni in albergo e altri favori. L’accusa di stalking riguarda atti persecutori verso la ex compagna di Pappalardo.

Per esempio, per l’accusa Scoppetta aveva avviato un monitoraggio tramite Gps degli spostamenti della donna in auto, e su richiesta avrebbe anche predisposto una lettera anonima per compromettere la sua nuova relazione, nonché avrebbe anche colpito il nonno della donna con un esposto all’Inps poi trasmesso in Procura.

L’induzione a dare o promettere utilità, accusa condivisa con Ziri, è stata invece contestata perché Scoppetta abusando dei propri poteri avrebbe indotto Boiocchi a vendergli una villa a San Genesio a un prezzo inferiore a quello di mercato. Per esempio gli avrebbe fatto intendere di essere in grado di indirizzare i controlli nei cantieri.

L’avvocato Gian Luigi Tizzoni, che assiste Scoppetta, ha commentato: “Leggeremo le motivazioni e probabilmente proporremo appello. Non possiamo non sottolineare come la pesante richiesta di condanna avanzata dalla pubblica accusa non sia stata recepita dal giudicante e pertanto, nella sostanza, l’impianto accusatorio sia uscito indebolito dal giudizio di primo grado”.