
In Regione si discute la mozione del Pd sul ruolo di Agrate all’interno del colosso dei semiconduttori. L’obiettivo è scongiurare i licenziamenti
Agrate (Monza e Brianza) – Oggi la crisi St torna in aula al Pirellone. Questa mattina si discute la mozione del Pd sul ruolo di Agrate all’interno del gruppo dei semiconduttori, dopo la conferma degli esuberi “almeno 800”, al tavolo convocato in Regione dall’assessore allo Sviluppo Guido Guidesi “per i necessari correttivi al piano industriale”. Era stato proprio lui a puntare l’indice sul futuro del sito brianzolo, prima a Roma, al Mimit con azienda e sindacati, e poi a Palazzo Lombardia con Adolfo Urso.
“Un intervento insufficiente quello del ministro”, secondo Usb che chiede al governo “di fare un passo in avanti”. “Il suo supporto all’incontro è stato al di sotto delle aspettative – spiega il sindacato - di fatto ha appoggiato il piano aziendale focalizzandosi solo sugli investimenti previsti per Catania, auspicando addirittura un tavolo nazionale per giugno al quale ratificare il progetto dei manager e relativi esuberi nel polo di via Olivetti. Bisogno superare questa differenza inaccettabile, assunzioni in Sicilia, tagli in Lombardia”.
Anche per i dem in Regione la strategia giusta è che in Brianza “si punti sugli investimenti come nel Sud”. “È necessario che la multinazionale condivida un’iniziativa credibile sullo sviluppo della microelettronica”, spiega la mozione di Gigi Ponti e Pierfrancesco Majorino che chiede anche di entrare nel merito delle “iniziative che saranno messe in campo a tutela dei lavoratori e di un comparto industriale cardine a livello nazionale”. E di adottare “come ha fatto la Regione Sicilia misure di finanziamento e compartecipazione ai programmi di sviluppo del sito di Agrate a tutela dell’occupazione e delle prospettive in Lombardia”.
Ed è questo l’obiettivo, “scongiurare i licenziamenti. Se il piano della società è a favore del sito francese – ancora i consiglieri - è giusto sottolineare quanto sia evidente la sproporzione fra la capacità produttiva dell’impianto brianzolo rispetto a quello di Crolles, anche in termini di innovazione dei dispositivi prodotti e delle attività di ricerca e sviluppo”. Un programma sostenuto dall’esito dello sciopero del 21 maggio in via Olivetti, il primo da quando è cominciata la vertenza: “Adesione oltre l’80% - ricorda Usb - un successo importante che permetterà all’Rsu di proseguire con forza l’obiettivo del rilancio”. Il pressing della Lombardia su Roma continua.