
Il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini e il papà del ristorante inclusivo
Ha fatto un bagno di folla tra Seregno, Brugherio e Monza, per promuovere i 5 sì agli altrettanti quesiti referendari che si voteranno i prossimi 8 e 9 giugno. Ma anche per ascoltare la gente, in un territorio che sta patendo preoccupanti crisi industriali e un netto peggioramento della qualità del lavoro.
Il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, non ha mancato, durante la sua visita in Brianza di ieri, di sedersi a un tavolo a porte chiuse con i delegati sindacali per discutere della crisi di Stmicroelectronics. E pensare ai prossimi passi.
Giusto l’altro ieri la doccia fredda dell’incontro in Regione tra il ministro al Made in Italy Adolfo Urso, i vertici aziendali e gli assessori regionali allo Sviluppo economico e al Lavoro, in cui l’azienda ha ribadito il rischio di 800 esuberi a partire da marzo 2026. Ma non solo St. La crisi dell’industria brianzola è in diversi settori, soprattutto metalmeccanico (in particolare automotive). Un momento storico non di certo tranquillo, dentro cui si è immerso il segretario Cgil, partecipando al volantinaggio per i referendum ai mercati di Seregno e Brugherio, dove ha anche tenuto due brevi comizi, e poi spostandosi alla sede provinciale della Cgil di Monza, in via Premuda, dove ha incontrato i volontari del sindacato, prima della riunione a porte chiuse su St (di circa mezz’ora).
"Stiamo facendo una cosa molto importante – esordisce di fronte alla platea monzese –, cercare di portare almeno 25 milioni di persone a votare Sì ai quattro referendum sul lavoro e a quello sulla cittadinanza. Bisogna tornare ad avere un rapporto diretto con le persone. Più di un ambulante è venuto da me a dirmi di soffrire di non essere rappresentato da nessuno, chiedendomi di fare qualcosa". Si dice colpito, Landini, di aver intercettato anche due imprenditori e un partita Iva che si sono detti sostenitori dei referendum, "perché una migliore qualità del lavoro è interesse di tutti, anche di chi non ne avrebbe un vantaggio diretto". Cita anche l’incontro, la sera prima, con Nico Acampora a PizzAut, in un abbraccio che lo ha unito al numero uno del ristorante inclusivo in nome dell’importanza "di sostenere la dignità del lavoro".