
Polizia di Stato in azione
Monza – Perso tra i fumi dell’alcol ha provocato una lite con la sua compagna. Poi non contento le ha lanciato una lampada addosso e infine ha cercato di darle un pugno, che però ha ferito il figlio minorenne che tentava di difendere la mamma. Per questo motivo un 50enne italiano residente in un comune nell’hinterland nord di Monza ha ricevuto un ammonimento del questore Marco Odorisio. All’atto della notifica dell’ammonimento, i funzionari della Divisone Anticrimine della Questura hanno intimato all’uomo di seguire un percorso di sostegno psicologico per comprendere la gravità dei comportamenti che aveva messo in atto in casa. L’ingiunzione trattamentale rientra nell’ambito del “protocollo Zeus” di recente concluso grazie alla collaborazione tra Questura di Monza e Brianza, Comune di Monza e Centro Italiano per la Mediazione (CIPM) di Milano e già attivo in oltre ottanta province sul territorio nazionale.
Quello della violenza domestica è un fenomeno purtroppo molto diffuso. Un caso recente, accaduto sempre in provincia di Monza, ha riguardato una donna di 42 anni di Seregno che a metà marzo è stata soccorsa dai carabinieri che l’hanno trovata in casa con il volto gonfio, tumefatto dai colpi, il naso rotto e una ferita sanguinante. Era stata lei stessa a chiamarli. In casa con lei, chiuso in camera da letto, i militari hanno trovato il compagno, un uomo di 35 anni con numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e falsità materiale nonché guida in stato di ebbrezza. La vittima già in passato aveva avuto una relazione che poi era degenerata in situazioni di violenza che l’avevano portata a denunciare l’uomo e ad allontanarlo. Il trentacinquenne, residente nel comune comasco di Mariano Comense, ci aveva riprovato. Purtroppo l'amore e le promesse dell'uomo le hanno fatto cambiare idea. "Pensavo e speravo di provare ancora amore per lui". Purtroppo solo dopo qualche settimana dalla ripresa della relazione l'atteggiamento dell’uomo, anche a causa della consuete assunzione di cocaina, erano cominciate nuovamente a peggiorare in atti sempre più violenti, vessazioni fisiche e psicologiche, umiliazioni, schiaffi e pugni erano all’ordine del giorno. Finalmente, dopo l’ennesimo fatto di violenza, la donna aveva deciso di allontanare l’uomo che però non si era dato per vinto e aveva ottenuto un ultimo incontro chiarificatore. Durante l’incontro i due hanno iniziato a consumare un rapporto sessuale ma, al ripensamento della donna, l’uomo è andato su tutte le furie e, dopo aver chiuso a chiave la porta d’ingresso e aver tolto le chiavi, ha cominciato ad aggredire la 42enne che per fortuna è riuscita a chiamare il 112 appena in tempo prima che il 35enne le strappasse il telefono.