Varedo (Monza e Brianza) – Dalla Fabbrica del Vapore a una villa storica della Brianza e al suo parco. “Milano Scultura” esce dagli edifici post-industriali milanesi l’hanno ospitata fino allo scorso anno, per scoprire le forme ariose di una dimora sette-ottocentesca riscoperta nella settimana del Fuorisalone, quando ha ospitato Alcova, visitata da centomila persone: Villa Bagatti Valsecchi a Varedo. L’appuntamento con la fiera italiana dedicata alla scultura è dal 4 al 6 ottobre. Gallerie, artisti, progetti speciali, installazioni, incontri e performance, che parlano il linguaggio della scultura contemporanea più attuale, saranno ospitati in questi saloni: al piano terra le gallerie, al primo gli artisti indipendenti e i progetti speciali, mentre i giardini accoglieranno installazioni site specific e un’area dedicata alle performance.
Sarà uno spaccato sull’arte contemporanea in una provincia sensibile al fascino della bellezza. “Quello della scultura è un mercato molto complicato e difficile perché il prezzo di ingresso è alto, a partire dai materiali utilizzati, un mercato che va aiutato – spiega la direttrice Ilaria Centola –. La scelta di Villa Bagatti Valsecchi è motivata proprio dall’idea di uscire dai soliti giri, e Monza e Brianza rappresentano un merato positivo sia come collezionisti sia come visitatori. La nuova Milano Scultura intende legarsi a un territorio per valorizzarlo, inserendosi in un’architettura straordinaria e in uno dei parchi naturalistici più interessanti della Brianza, e per esserne valorizzata, avvantaggiandosi del sempre intrigante contrasto tra antico e contemporaneo, e scommettendo su un luogo solo recentemente riscoperto”.
Nell’ottava edizione di “Milano Scultura” l’intervento curatoriale, a firma di Valerio Dehò, diventa più importante: gli spazi della Villa non consentono il classico layout fieristico diviso in stand e hanno quindi indotto una selezione più stretta dei partecipanti, secondo criteri maggiormente improntati alla qualità delle proposte. Accanto ai progetti espositivi presentati da artisti e gallerie, la manifestazione promuove un ciclo di incontri e di performance, e due mostre collettive. “This is the End”, proposta dagli artisti Elisa Cella, Nicola Evangelisti, Nadia Galbiati, Camilla Marinoni, Andrea Meregalli, Matteo Suffritti, ha avuto una sua prima tappa alla Reggia Monza e pone l’accento sui drammi del mondo contemporaneo: guerre, pandemie, esplosione demografica, speculazione edilizia, avvento dell’intelligenza artificiale, femminicidi.”Essential” è invece il progetto presentato da Mistiche Nutelle, collettivo che attraverso l’arte propone un dialogo ironico e scanzonato con la musica dagli anni Sessanta agli anni Novanta.
Nel parco, in una sezione intitolata “Out of Limits”, spazio a opere di grandi dimensioni e installazioni ambientali. Tra le proposte, il progetto di Francesco Garbelli che porta i suoi celebri lavori dedicati alla toponomastica e alla segnaletica stradale. “Altro da me” è un’opera di Carlo Guzzi in polistirene ispirata al romanzo di Italo Calvino “Il visconte dimezzato“ che propone la ricerca di un nuovo equilibrio nel rapporto tra spazio pubblico e dimensione privata.
Due i progetti speciali: “Mazeman Portrait”, opera con cui Andrea Prandi presenta un progetto transmediale che consente, attraverso una web app dedicata, di comporre un ritratto unico e irripetibile, e la mostra collettiva curata da Vittorio Raschetti dal titolo “Tempo mobile incastonato nella forma fossile” con opere in legno, cuoio e bronzo di Helene Foata, GA, Cesare Benaglia e Ismaele Cabri. L’ingresso è gratuito.