STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, pompiere accusato di prendere mazzette sulle attrezzature dei vigili del fuoco: terminate le indagini

Enrico Celestino Vergani, 57 anni, è ancora in carcere. La moglie, accusata di riciclaggio, ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari

Il pompiere Enrico Vergani, accusato di corruzione, e il comando di Monza

Il pompiere Enrico Vergani, accusato di corruzione, e il comando di Monza

Monza, 7 Marzo 2024 – La Procura di Monza firma la conclusione delle indagini per il vigile del fuoco Enrico Celestino Vergani, 57 anni, di Carate Brianza, addetto agli acquisti per l'ufficio automezzi, imputato di avere abusato del suo ruolo per ottenere mazzette dai fornitori, ma anche regali come buoni benzina e catene da neve per le proprie auto, oltre che intascarsi beni del Comando provinciale di Monza dove prestava servizio.

Il pompiere resta ancora in carcere, mentre è stata revocata la misura degli arresti domiciliari alla moglie accusata di riciclaggio. Era il 5 dicembre scorso quando sono scattate le manette per corruzione per Vergani e per l'imprenditore Sergio Fortini, 54 anni, di Manerba del Garda, arrestati dai carabinieri della Compagnia di Desio e dai colleghi di Brescia che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Andrea Giudici.

Agli arresti domiciliari erano andati invece un altro imprenditore di Giussano, Martino Longoni, 54 anni e la moglie del vigile del fuoco, Mariangela Braggiato, 54 anni, indagata per avere speso 30mila euro ben consapevole, secondo gli inquirenti, che erano soldi provento delle attività illecite del coniuge. Gli altri sono accusati invece a vario titolo di induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e truffa, commessi dal luglio 2021 al marzo 2023.

Sergio Fortini è stato poi scarcerato per motivi di salute, mentre Martino Longoni è tornato in libertà dopo l'interrogatorio di garanzia con il gip. Anche il vigile del fuoco si è già sottoposto ad un lungo interrogatorio in Procura e ora, dopo la notifica della conclusione delle indagini preliminari, non è escluso che i suoi difensori presentino una richiesta di scarcerazione per ottenere gli arresti domiciliari.