Urbanistica e mazzette a Usmate Velate, la difesa di Antonio Colombo: “Quei guadagni erano frutto della libera professione”

Il dirigente accusato di avere intascato 200mila euro ha chiesto i domiciliari. Nega ogni addebito anche l’imprenditore dei laterizi di Vimercate Galdino Magni

Guardia di Finanza in Municipio a Usmate Velate

Guardia di Finanza in Municipio a Usmate Velate

Usmate Velate (Monza) – Primi due interrogatori di garanzia in carcere ieri all’indomani degli arresti per la presunta corruzione sull’urbanistica in municipio che vede al centro il responsabile del settore Territorio e Ambiente del Comune Antonio Colombo.

Il geometra 53enne residente a Vedano al Lambro è stato sentito dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Angela Colella, che ha firmato le nove ordinanze di custodia cautelare chieste dal pm monzese Carlo Cinque ed eseguite dai finanzieri del Comando provinciale di Monza.

Colombo , accusato di avere intascato in un paio di anni circa 200mila euro per pratiche edilizie ritenute oggetto di corruzione "per atti contrari ai doveri d’ufficio" e difeso dagli avvocati Raffaele Della Valle e Donatella Rapetti, si è difeso negando le accuse e ha sostenuto che le somme ricevute sono pagamenti per lavori svolti come libero professionista o come mediatore e che nulla hanno a che vedere con l’attività di funzionario pubblico come capo dell’ufficio tecnico. La difesa del geometra ha chiesto che il 53enne venga scarcerato e ottenga gli arresti domiciliari.

Interrogato dalla gip anche l’imprenditore dei laterizi Galdino Magni, 69 anni, residente a Vimercate, finito anche lui dietro le sbarre. "Ha sostenuto di avere pagato Antonio Colombo per una compravendita immobiliare che gli ha gestito lui – spiega il difensore di Magni, l’avvocato Luca Ricci – e che i 30 e 35mila euro riguardano una provvigione su una mediazione per avergli presentato Alberto Riva che ha acquistato un immobile del Comune di Usmate Velate aggiudicato ad un’asta e una parcella per un primo studio di fattibilità. Non è la casa oggetto della denuncia che ha fatto scattare le indagini, presentata dalla coppia di avvocati con cui c’è in corso una causa".

La difesa dell’imprenditore nega anche l’accusa di avere ottenuto grazie a Colombo un alto indice di edificabilità. "Era solo una possibilità teorica – conclude il legale – Nessun atto contrario ai doveri d’ufficio, nè scorrettezza o illegittimità. La pratica non era seguita da Colombo ma era affidata ad un suo collega". Galdino Magni ha anche scagionato il fratello Donato, 67 anni, che è finito agli arresti domiciliari e che verrà interrogato a partire da domani, sostenendo che il fratello è amministratore della società ma non la gestisce di fatto. L’avvocato Ricci non ha presentato per intanto richiesta di scarcerazione e si riserva di fissare un interrogatorio con il pm.

Il terzo destinatario della misura di custodia cautelare in carcere, Alberto Riva, 65 anni, figlio dell’ex sindaco di Vimercate Ezio Riva, non è stato trovato dai finanzieri perché si trova in Sudamerica e ha promesso di tornare in Italia.

Sempre da domani sono previsti il suo interrogatorio di garanzia e anche quelli degli altri indagati agli arresti domiciliari: l’ex “geometra di Berlusconi“ Francesco Calogero Magnano, 75enne residente a Macherio; la compagna di Colombo, Annabella Beretta, 54 anni, che risulta residente a Capoliveri in provincia di Livorno ma di fatto vive con Colombo a Vedano al Lambro; il fratello Giovanni Carlo Beretta, 58 anni, residente a Lesmo e gli imprenditori Donato Magni, Ancilla Antonella Giuseppina Cantù, 58 anni e Luigi Roncalli, 51 anni. Le accuse, oltre che di concorso in corruzione, sono anche di emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale.

Secondo l’accusa Antonio Colombo ha inserito nella variante del nuovo Piano di governo del territorio, adottata dal Consiglio comunale, alcune aree rese oggetto di variazione di destinazione urbanistica, da agricola a produttiva ed edificabile, con un evidente aumento del loro valore economico. Tra queste anche addirittura alcune aree interessate in parte da vincoli per la Pedemontana, per cui risulta indagato anche il geometra Magnano.