DARIO CRIPPA
Cronaca

Uomini che odiano le donne. La ragazza ustionata con la benzina perché si era opposta a uno stupro

Mezzo secolo fa una sedicenne finì nel mirino dell’ex fidanzato e di un amico più grande. Solo le sue urla e l’intervento dei passanti impedirono la tragedia. La lunga convalescenza della vittima.

Ragazze sfigurate con l’acido, con una lama, bruciate con la benzina. Uomini che odiano le donne. La cronaca nera di questi ultimi anni ci ha abituati a scenari terribili, che spesso sfociano in quelli che con un neologismo sono definiti “femminicidi“.

Con ex mariti, fidanzati, compagni che non accettano la fine di una relazione e si vendicano in modo atroce sulle donne. Un fenomeno che – ahinoi – in realtà è tutt’altro che nuovo. Come racconta ad esempio un fattaccio di cronaca accaduto dalle in Brianza quasi messo secolo fa. Una tragica punizione andata in scena in un grosso paese della Brianza ai danni di una ragazzina di appena sedici anni. Per proteggere la privacy della vittima, anche a distanza di tanto tempo, non diremo di più né sulle sue generalità né sul paese di cui era originaria. Si può rammentare invece che il carnefice era anche lui un ragazzino di appena due anni più grande proveniente da un contesto familiare difficile.

La ragazzina si stava recando al lavoro – all’epoca non era così inconsueto avere un lavoro anche in età tanto giovane – in sella al proprio ciclomotore quando le si era avvicinata una macchina. A bordo viaggiavano due giovani; uno di 18 anni appunto e uno addirittura di 17, che in passato era stato fidanzato proprio della ragazzina e dunque la conosceva bene. La ragazza – non è dato sapere in che maniera – era stata convinta a salire in auto dal maggiorenne per farsi accompagnare al lavoro mentre il suo ex fidanzatino avrebbe proseguito per la stessa strada a bordo del ciclomotore della giovane. Un puro atto di cortesia? Tutt’altro. Invece che verso il posto di lavoro della giovane, infatti, la macchina aveva puntato diritto verso una cava nelle vicinanze e una volta scesi tutti dai veicoli, i due maschi avevano tentato di trascinare con loro la giovane approfittando fisicamente di lei. Con il chiaro intento di stuprarla. Quest’ultima, terrorizzata, si era però opposta con tutte le proprie forze alla violenza.

Ed era stato allora che per vendetta il maggiorenne aveva afferrato una tanica di benzina che teneva in macchina e gliel’aveva versata addosso cercando di appiccare il fuoco. Con la chiara intenzione di punirla per la sua ritrosia. Un rifiuto ritenuto inaccettabile dal diciottenne. Una scena atroce.

Le urla lanciate dalla giovane erano però riuscite ad attirare diversi passanti e il maggiorenne a quel punto aveva desistito dai propri intenti. Anzi, intimorito lui stesso dalla reazione dei passanti, il diciottenne aveva provato a suo modo a rimediare e aveva caricato di forza la vittima sulla propria auto per accompagnarla all’ospedale più vicino per essere medicata dalle ustioni che aveva patito.

Alla fine la giovane, almeno dal punto di vista fisico, se l’era cavata, anche se le erano state riscontrate ustioni serie, alla parte inferiore del corpo, giudicate guaribili in quaranta giorni.

Il responsabile dell’aggressione era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, mentre il suo complice minorenne, l’ex fidanzatino, si era reso almeno inizialmente irreperibile dandosela a gambe.

Dopo alcuni giorni di latitanza, vuoi per il peso dei sensi di colpa vuoi per il timore di venire comunque catturato, il diciassettenne si era alla fine recato da un avvocato, che lo aveva convinto a costituirsi. Era stato arrestato e rinchiuso al carcere minorile Beccaria di Milano.