FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Cercò di strangolare una 22enne sconosciuta con il laccio di una felpa: è incapace, va in una Rems

Bergamo, il giudice ha assolto la donna di 37 anni che aveva aggredito una ragazza incontrata per caso in zona stazione. Affetta da un disturbo delirante: disposto il ricovero per motivi di sicurezza

Tribunale di Bergamo in una foto di archivio

Tribunale di Bergamo in una foto di archivio

Bergamo – Con il laccio di una felpa, aveva cercato di strangolare una ventiduenne sconosciuta, incontrata occasionalmente mentre camminava in via Bonomelli, in zona stazione, la mattina del 19 maggio. Arrestata per lesioni aggravate dai futili motivi e dall’uso dell’arma impropria, nel convalidare l’arresto di S.P., trentasettenne originaria di San Benedetto del Tronto, il tribunale aveva applicato la misura della custodia in carcere, valutando la sussistenza di esigenze cautelari «impellenti, a tutela della comunità». Il giudice, Donatella Nava, aveva disposto anche una perizia medico psichiatrica affidata al dottor Biza.

Le conclusioni del perito, consegnate prima dell’udienza di ieri, sono state che la donna, al momento del fatto, era assolutamente incapace di intendere e volere. Ed è affetta da un disturbo delirante da persecuzione. Pertanto la giudice ha assolto l’imputata perché non imputabile, applicando la misura di sicurezza della permanenza in una Rems per un periodo non inferiore ai due anni. In seguito ai quali ci potrà essere una nuova valutazione delle sue condizioni. Anche ieri la donna, assistita dall’avvocato Francesco Manaresi, ha ribadito: «Non sono mai stata una ragazza violenta», aggiungendo «Non mi ritengo incapace».

La trentasettenne, da quanto è emerso, ha una figlia affidata a una famiglia che vive fuori dall’Italia, ha inoltre detto che anziché essere trasferita in una Rems, preferiva restare in carcere, «dove in passato ho colto le opportunità che mi sono state date», per poi proseguire il percorso in una comunità. Oltre all’aggressione alla giovane avvenuta il 19 maggio, per la quale è stata arrestata, la donna potrebbe essere responsabile anche di altri due episodi, avvenuti il 26 febbraio e il 16 maggio. Entrambe le vittime avevano presentato denuncia contro ignoti, descrivendo la sconosciuta che le aveva aggredite. In seguito all’arresto, si è accertato che la trentasettenne corrispondeva alla descrizione fornita alle forze dell’ordine dalle denuncianti, che l’hanno riconosciuta tra le immagini dell’album fotografico.