"Un’agonia neppure lenta. Il paziente non interessa"

La delusione di Fabio Selini, papà bresciano che ha accolto tre minori in casa

"Un’agonia neppure lenta. Il paziente non interessa"

"Un’agonia neppure lenta. Il paziente non interessa"

Il dato delle adozioni internazionali 2023? Non una sorpresa per chi conosce bene questo mondo come il bresciano Fabio Selini, papà con tre storie di adozione internazionale alle spalle: "I dati degli ultimi anni sono lo specchio di un fallimento globale di chi gestisce, o meglio, dovrebbe gestire, il mondo adottivo in Italia. Stiamo assistendo a una, nemmeno tanto lenta, agonia del paziente". Eppure fino a qualche anno fa l’Italia aveva numeri importanti. Cosa è andato storto? "È successo che nessuno se ne è più preso cura, è stato abbandonato a se stesso. Le istituzioni se ne sono disinteressate, anche l’opinione pubblica non ne sa nulla. Questo argomento non viene mai trattato e si lascia spazio ai soliti due o tre vip che portano messaggi incompleti, che parlano di diritto di diventare madre o padre, che non esiste, perché l’unico diritto è quello dei bambini a essere figli". Gli unici a pagare il prezzo dell’implosione delle adozioni internazionali sono proprio i minori. "Si tratta di bambini e del loro sacrosanto diritto a una famiglia. Con tutto il rispetto, non di pesticidi e detrazioni Irpef che tanto appassionano e altrettanto interessano le istituzioni. Le famiglie adottive non hanno mediamente un trattore e nemmeno sono predisposte a lanciare secchi di vernice sui monumenti. C’è un vuoto che si allarga intorno al mondo adottivo, c’è un’indifferenza e un disinteresse colpevole".

Il tutto in un silenzio assordante. "Nessuno dimentichi mai che ogni unità di calo dei numeri (e qui si parla di centinaia o addirittura migliaia negli ultimi quindici anni) è una bambina o un bambino al quale è stato negato il diritto a essere figlio. Stiamo assistendo immobili e impotenti al disfacimento di una istituzione tra le più degne, più alte, più belle".

F.P.