Una vera “Never ending story”, come l’ha definita in Consiglio comunale il consigliere di Noi con Dario Allevi, Stefano Galbiati, quella tra il Comune e l’architetto Domenico Delfini, che ancora si protrae tra le aule di tribunale. Da una parte c’è il professionista che ha progettato piazza Trento e Trieste, completata nel 2009, che a fronte del lavoro svolto chiede al Comune di Monza il diritto d’autore sulle opere, e per prestazioni fatte che sostiene non essere stata retribuite, tra cui il Monumento ai caduti (ottenendo già 15mila euro di rimborsi sui 120mila richiesti); dall’altra la posizione del Comune che ormai da 14 anni si difende con l’idea che debba essere la magistratura a fare chiarezza sperando di liberarsi di queste richieste per poter ripensare la piazza. Una questione che in aula è tornata tra malumori e ironie. L’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti ha ribadito come il Comune "voglia evitare di essere coinvolto in altre richieste di risarcimento, e di pagare un corrispettivo per diritto d’autore ogni qualvolta si intervenga sulla piazza". Il consigliere comunale del Pd Michele Erba ha fatto la cronistoria della piazza, ricordando come il suo rifacimento abbia fatto parte del progetto della giunta Faglia (2002-2007) che si era prefissa la riqualificazione di quattro grandi piazze cittadine, ed ammettendo che qualcosa sia andato storto. Il consigliere della Lega Simone Villa si è augurato che questa vicenda non si protragga ulteriormente: "Auspichiamo di essere arrivati al capitolo definitivo. Non ci possiamo arrendere, prima o poi questo famigerato diritto d’autore dell’architetto Delfini finirà".
Alessandro Salemi