BARBARA APICELLA
Cronaca

Profughi e orfanotrofi, le 'vacanze ucraine' di una coppia di volontari monzesi

Natyan e Surya Gayatri insegnano all’Università popolare scienze olistiche: "Esperienza intensa, ogni giorno devono convivere con le sirene e la morte"

Una delle visite compiute in Ucraina dai due volontari monzesi

Monza - Una settimana di vacanza in Ucraina: per portare sorrisi, aiuti, ma soprattutto per continuare a tenere accessi i riflettori su quello che sta accadendo nel Paese che, da febbraio, vive sotto le bombe dei russi. Una scelta controcorrente quella fatta da Natyan e Surya Gayatri insegnanti all’Università popolare di scienze olistiche di via Monte Santo.

Da sei mesi ogni settimana dal parcheggio di San Rocco parte un furgone carico di cibo, medicine e vestiti che vengono consegnati direttamente alle popolazioni della regione di Chernivest. Adesso sono loro che hanno deciso di partire per conoscere personalmente quegli orfani, quelle donne, quegli anziani e quei soldati che conoscono solo grazie ai video e alle foto che all’arrivo del carico settimanale vengono inviate ai due monzesi. "È stata un’esperienza molto intensa – racconta Natyan –. Da anni faccio volontariato in India, in mezzo a chi vive nella più estrema povertà. Ma quello che ho visto in Ucraina è tutta un’altra storia".

I due monzesi hanno visitato la regione al confine con la Romania dove fin dall’inizio del conflitto continuano ad arrivare profughi. "Fortunatamente i missili e le bombe qui non sono ancora arrivati, ma ogni giorno si deve convivere con la paura della morte, con l’allarme delle sirene che avevo ascoltato dai racconti dei miei nonni". Natyan e Surya gli effetti della guerra li hanno visti con i loro occhi. "Abbiamo visitato orfanatrofi e villaggi. Incontrato bambini che fino alla fine di febbraio conducevano una vita normale: andavano a scuola, avevano una casa, giocavano, praticavano sport. La tavola sempre imbandita e soprattutto mamma e papà al loro fianco. Dall’oggi al domani non è stato più così". Così come per gli uomini e i ragazzi chiamati al fronte. "Ne abbiamo incontrati alcuni tornati per un breve periodo di concedo. C’è chi è rimasto mutilato nel fisico, ma anche nella mente. Sono rimasto scioccato di fronte a un giovane tornato balbuziente".

Ma sono stati i bambini a conquistare il cuore dei due volontari monzesi. "Nei loro volti c’è il sorriso di chi è felice perché sa di essere vivo. Quando siamo arrivati abbiamo voluto conoscere personalmente tre fratellini che dall’Italia stiamo aiutando. Uno di loro ha lo sguardo dell’uomo nel corpo di un bimbo. È disabile, ma comunque aiuta la mamma, anche lei con problemi fisici, e i due fratellini". Natyan e Surya li hanno accompagnati in un emporio locale per acquistare vestiti e scarpe e per riempire la dispensa. I due monzesi sono stati anche ricevuti dal sindaco di Sokryansk una cittadina dove dall’inizio del conflitto stanno arrivando tantissimi profughi. Il sindaco ha confidato a Natyan e Surya un grande sogno: realizzare un vero e proprio villaggio dove ospitare i profughi che arrivano dalle zone bombardate.

"Dai loro racconti abbiamo capito che la guerra sarà molto lunga. Che i profughi continueranno ad arrivare e chi si fermerà a Sokryansk non può vivere per mesi, o forse per anni, accampato nelle scuole o ospitato dalle famiglie. Mi piacerebbe davvero tanto poter aiutare il sindaco a realizzare questo sogno".