STEFANIA TOTARO
Cronaca

Aste giudiziarie in calo, giù del 20% in Brianza ma la casa resta un affare

Nelle vendite fallimentari gli immobili residenziali continuano a farla da padroni. Abitazioni, uffici e negozi superano il 50% , in aumento la media del prezzo base. L’esperto: l’investitore cerca operazioni selezionate e ad alto valore recuperabile.

L’Istituto di Vendite Giudiziarie di Monza è concessionario ministeriale per il tribunale

L’Istituto di Vendite Giudiziarie di Monza è concessionario ministeriale per il tribunale

Arriva quasi al 20% il calo delle aste immobiliari giudiziarie in provincia di Monza e Brianza. Ma gli immobili residenziali continuano a farla da padroni superando il 50% e aumenta la media di prezzo base delle aste.

È quanto emerge dai dati forniti dall’Osservatorio Brick, realizzato dalla società Berry Srl, che ha monitorato l’andamento del mercato immobiliare nel primo semestre del 2025. Sul territorio brianzolo le vendite giudiziarie sono scese precisamente del 19,5% (16% il valore nazionale) rispetto allo stesso periodo del 2024, passando da 629 a 501. Nei primi 6 mesi del 2024 sono state 354 le aste riguardanti immobili residenziali, 177 quelli commerciali, 70 quelli di altra categoria come box o terreni e 28 quelli industriali. Nello stesso periodo di quest’anno sono state 302 le aste di immobili residenziali, 101 commerciali, 77 di altra categoria e 21 industriali. La media di prezzo base delle aste è però aumentata, passando da quasi 197mila euro nel 2024 a quasi 223mila nel 2025, mentre la somma delle basi di asta è diminuita da 124 a 111 milioni e mezzo.

Passando all’analisi delle città dove si trovano gli immobili messi in vendita, nel 2025 prima Monza con 61 aste, seguita da Besana Brianza e Giussano con 44 ciascuna, poi Bovisio Masciago e Bernareggio con 27, Cesano Maderno con 22, Carnate con 18, Lissone e Ornago con 16, Desio con 15, Limbiate con 14, poi via via a scendere Biassono, Meda, Nova Milanese, Carate Brianza, Seregno, Cornate d’Adda, Brugherio, Usmate Velate.

Fanalini di coda Triuggio, Ceriano Laghetto, Busnago e Lesmo. Nel primo semestre del 2024 dopo Monza con 81 immobili, seguivano Cornate d’Adda con 49, Limbiate con 43, Desio con 30, Giussano e Brugherio con 27 e ultimi Triuggio, Veduggio e Caponago.

Per quanto riguarda infine il metodo di vendita all’asta giudiziaria, la scelta a livello nazionale per oltre il 65% delle procedure è quella Asincrona Telematica, che si svolge in un periodo temporale prestabilito, durante il quale è possibile presentare offerte in qualsiasi momento fino alla scadenza, mentre in provincia di Monza e Brianza il metodo preferito è quello della Sincrona Telematica (dove la vendita avviene in tempo reale con rilanci temporizzati e prestabiliti) con una preferenza netta di oltre l’83%. Il nostro territorio si differenzia, in parte, dall’analisi nazionale dove la somma complessiva delle basi d’asta si è ridotta del 15,2%, ma la media per asset è cresciuta dello 0,8%, segnale di miglioramento della qualità media degli immobili all’asta. Ma il residenziale ha visto una contrazione delle aste del 16,8%, con una riduzione nei valori aggregati pari al 17,9% e il comparto commerciale registra un calo del 15,2% nel numero e del 21,7% nei valori.

"Il dato più rilevante non è la diminuzione dei volumi, ma l’aumento della qualità media degli asset giudiziari – spiega Chai Botta, Infrastructure Lead di Berry Srl – Significa che sempre più spesso arrivano in asta immobili più strutturati, con documentazione regolare e appeal commerciale".

Luca Bonacina, Ceo di Berry Srl, interpreta questi dati come indicatori di un riequilibrio in corso, spinto da riduzione dei default gravi, maggiore efficacia delle soluzioni stragiudiziali, digitalizzazione delle vendite, ottimizzazione dei portafogli da parte di banche e servicer. "L’investitore oggi non è più alla ricerca di quantità, ma di operazioni selezionate e ad alto valore recuperabile", conclude Luca Bonacina.