Monza – Lei lo aveva “già aggredito, ferito a una mano”. A sostenere che Marco Magagna, l’uomo ucciso il 7 gennaio a Bovisio Masciago dalla fidanzata Stella Boggio, fosse già stato vittima di violenze è stato un amico della vittima durante la trasmissione La vita in diretta, su Rai 1. Gli inquirenti hanno già accertato che la vita di coppia, lui 38 anni e lei 33, era piuttosto burrascosa: lei sostiene di essersi difesa dalle continue violenze del compagno, ma la tesi della legittima difesa è tutta da verificare e attualmente la trentatreenne è indagata per omicidio volontario aggravato.
“Lo aveva già accoltellato il 27 dicembre”, ha raccontato il giovane amico. “Lui si è fidato ancora di lei, non ha denunciato, e alla fine ce l'ha fatta a ucciderlo. Lei era gelosa a livelli assurdi, una gelosia compulsiva. Chiedeva sempre dove fosse e cosa stesse facendo. Leggere che lei si sarebbe difesa fa male, Marco era la persona migliore del mondo. Credo lo abbia fatto per gelosia, ha tolto la vita a un uomo, ora è la sua parola contro quella di lui che non c'è più”.
Al momento dell’arresto, la donna non presentava gravi segni di violenza, tanto che ha rifiutato le cure del personale dell’ambulanza intervenuto e che sia esclusa una patologia relativa all’alcolismo a carico della vittima.
La Procura della Repubblica di Monza e i Carabinieri sentiranno nelle prossime ore il giovane per accertare le sue dichiarazioni, oltre ad aver avviato tutte le verifiche del caso su quanto eventualmente accaduto il 27 dicembre scorso. Dai cellulari di vittima e Boggio, sequestrati, potrebbero emergere nuovi elementi utili a ricostruire la dinamica relazionale tra i due. Stella Boggio, in carcere da martedì a Milano, sarà sentita domani per l'interrogatorio di garanzia e la convalida del suo arresto.