Uccise il vicino, l’udienza salta

La legge non permette sconti di pena e la difesa dell’82enne ha chiesto l’eccezione di incostituzionalità

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di Stefania Totaro

Salta l’udienza davanti alla Corte di Assise di Monza per il killer 82enne del vicino di casa. Ieri doveva aprirsi il dibattimento per Carmelo Volo, il pensionato che il pomeriggio del 20 giugno scorso ha scaricato 5 colpi di pistola contro Bruno Piuri, 58 anni, dopo l’ennesima lite sulla stradina privata che divideva le loro abitazioni e dove l’anziano aveva notato quel giorno l’indesiderata presenza di un camion per gli spurghi. Ma la difesa dell’82enne, ancora detenuto in carcere in attesa del giudizio, ha chiesto il processo abbreviato, con annessa eccezione di incostituzionalità contro la legge che invece non permette di accedere allo “sconto della pena” del rito alternativo per i reati che prevedono la condanna all’ergastolo, come quello di omicidio volontario.

Un’eccezione già presentata per altre vicende giudiziarie in tutta Italia e per cui la Corte Costituzionale è chiamata a pronunciarsi. Il giudizio per Carmelo Volo è stato quindi spostato davanti al gup del Tribunale di Monza a dicembre in attesa che la situazione si sblocchi. Il pm della Procura di Monza Carlo Cinque ha chiesto il giudizio immediato per il killer del vicino di casa perché il pensionato ha confessato il delitto nella stessa serata ai carabinieri e al magistrato e la gup Cristina Di Censo ha convalidato l’arresto per omicidio volontario aggravato e porto abusivo di arma da fuoco, con la conferma della custodia cautelare in carcere, nonostante la difesa dell’anziano avesse chiesto la concessione degli arresti domiciliari, se non altro per l’età avanzata dell’indagato, per cui la permanenza in carcere deve essere in questi casi sempre attentamente valutata e motivata. Dal canto suo, la Procura monzese aveva chiesto la conferma della misura di custodia cautelare in carcere, anche dopo avere saputo dagli inquirenti di un precedente episodio di minacce nel vicinato sempre a causa della smania di possesso esclusivo della stradina di confine.

A fare propendere per la decisione di confermare per Carmelo Volo la custodia in carcere, tuttora ritenuta l’unica possibile, non sarebbe stato neanche questo citato trascorso episodio, per cui la Procura procede separatamente rispetto all’accusa più grave, piuttosto il fatto che proprio la questione relativa all’abitazione e alla maniacale e ripetuta presa di posizione per quella vietta che separava la casa dell’82enne dalle altre, ha provocato nel pensionato una reazione ritenuta davvero spropositata dopo la discussione con il vicino di casa: rientrare nella sua abitazione, prelevare la pistola e scaricarla contro il malcapitato, facendolo stramazzare al suolo colpito a morte.