STEFANIA TOTARO
Cronaca

La truffa delle auto vendute a (finti) clienti nullatenenti: patto tra imprenditori brianzoli e soci sinti, 12 arresti in sei concessionarie

Operazione tra Monza e Bergamo, i titolari degli autosaloni usavano prestanome per intestare i contratti di finanziamento. Quattordici indagati per truffa e autoriciclaggio, sequestri per 8 milioni di euro

Truffatori d'auto nel mirino della Guardia di Finanza

Truffatori d'auto nel mirino della Guardia di Finanza

Monza, 14 Gennaio 2025 - Dodici arresti e sequestri per oltre 8 milioni di euro sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza che ha sgominato una presunta associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'autoriciclaggio nel commercio di auto. I militari del Comando Provinciale di Monza Brianza stanno dando esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Monza, ad un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, agli arresti domiciliari e all’obbligo di firma, disposta dal gip del Tribunale di Monza Angela Colella, nei confronti di 14 indagati di essere i promotori o i compartecipi dei reati contestati. Contestualmente, i Finanzieri stanno dando esecuzione, con l’ausilio di unità cinofile “cash dog”, al provvedimento di sequestro preventivo milionario di disponibilità finanziarie.

Le indagini

Le indagini, coordinate dal pm monzese Salvatore Bellomo, hanno tratto origine da autonome attività info-investigative riguardanti sei autosaloni attivi nel territorio brianzolo e nel bergamasco, dediti alla commissione di truffe in danno di società finanziarie e all’autoriciclaggio dei proventi illeciti conseguiti. Più in particolare, le indagini hanno consentito di svelare l’esistenza di una strutturata associazione per delinquere – composta da 14 soggetti, di cui 6 tradotti in carcere, 6 sottoposti agli arresti domiciliari e 2 ad obbligo di firma – diretta da imprenditori brianzoli operanti nel commercio di autovetture, i quali, avvalendosi di soggetti di etnia “sinti”, individuavano, in prima battuta, soggetti prestanome cui intestare un contratto di finanziamento – destinato a non essere onorato – volto all’acquisto di autovetture da note società finanziarie.

La rete dei clienti fittizi

Le indagini hanno infatti consentito di identificare ben 110 soggetti nullatenenti, beneficiari dei finanziamenti attraverso la presentazione di documentazione attestante una situazione di reddito non veritiera, che hanno omesso il pagamento delle relative rate. Successivamente, le autovetture così “acquisite” venivano immediatamente cedute dai fittizi intestatari agli autosaloni amministrati dai capi dell’associazione, i quali provvedevano, infine, a rivendere le autovetture a prezzi sensibilmente più bassi rispetto a quelli di mercato a clienti del tutto ignari.