Monza, 29 Agosto 2024 – Reati ambientali su vaste aree private della Brianza adibite a discariche abusive: sequestrate 3.100 tonnellate di rifiuti misti, speciali e pericolosi e denunciati quattro responsabili alla Procura.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza hanno individuato, in collaborazione con la Polizia Provinciale di Monza, un terreno di 6.850 metri quadrati, di proprietà di una Onlus nel Comune di Triuggio e due aree per complessivi 6.000 metri quadrati, detenute da società operanti nell’edilizia nel Comune di Varedo, grazie a una preventiva mappatura del territorio su ampia scala effettuata dalle Fiamme gialle brianzole con la collaborazione della sezione aerea della Guardia di finanza di Varese che hanno effettuato specifici sorvoli, a bordo di elicotteri equipaggiati con tecnologia di ultimissima generazione.
Le scoperte
Nell’ambito delle operazioni è stato rinvenuto anche un manufatto abusivo ad uso deposito nonché reperiti rifiuti classificabili come pericolosi, tra i quali un autocarro, un trattore e un generatore a gasolio in evidente stato di abbandono, che sarebbero dovuti essere avviati alle operazioni di smaltimento.
L’attività ha permesso di sottoporre a sequestro – complessivamente – 3.100 tonnellate di rifiuti misti speciali, pericolosi e non, consistenti in materiale ferroso, provenienti da demolizioni industriali ovvero da lavori edili, R.A.E.E. (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) derivanti da impianti dismessi – strumentazione fuori uso – e batterie, oltre a rifiuti da giardinaggio (cassette di plastica, vasi, reti metalliche, tubi da irrigazione), parti di veicoli, quali sedili e centinaia di pneumatici, rifiuti di lana di vetro e lana di roccia, vetro e mobilio.
Gli indagati
Quattro i denunciati per attività di gestione di rifiuti non autorizzata, di cui uno anche responsabile di abuso edilizio e paesaggistico in relazione ad una delle aree individuate e ricompresa nel Parco Valle del Lambro.
Sono in corso gli accertamenti finalizzati alla messa in sicurezza dei siti e alla verifica, in collaborazione con gli Enti competenti, dell’eventuale contaminazione ambientale, posto che nel corso degli interventi sono state rilevate anche tracce di roghi appiccati sul posto con conseguente emissione nell’aria dei fumi della combustione.