ANTONIO CACCAMO
Cronaca

Treno deragliato a Carnate: via i rottami, spazio a verifiche e inchiesta

Riaperta la linea Milano-Lecco. Sospesi macchinista e capotreno, Trenord ha fornito agli investigatori la “scatola nera” del locomotore

Il treno deragliato a Carnate

Carnate (Monza e Brianza), 21 agosto 2020 - Le squadre di Rete ferroviaria italiana lavorano anche di notte. Così i treni sono tornati a viaggiare dalle 6.20 di ieri, anche se su un solo binario nella stazione di Carnate, tra Milano e Lecco. La circolazione era stata interrotta alle 11.55 di mercoledì dopo l’incidente provocato dal treno partito da solo dalla stazione di Robbiate e mandato su un binario morto dopo avere percorso 10 chilometri senza nessuno alla guida. Le attività di rimozione del treno, parzialmente concluse, hanno consentito ai tecnici di Rfi di verificare l’integrità dell’infrastruttura e quindi di ripristinare la circolazione. Trenord fa sapere che i convogli da e per la Valtellina circolano regolarmente. La Lecco-Milano offre un treno all’ora. Paderno d’Adda è servita da bus. 

In attesa degli esiti dell’inchiesta interna per verificare le cause dell’incidente, il macchinista e il capotreno della corsa 10776 sono stati cautelativamente sospesi. L’azienda ha offerto loro un servizio di supporto psicologico. Intanto l’inchiesta giudiziaria coordinata dal procuratore di Monza Claudio Gittardi e dal pm Michele Trianni, e condotta dalla Polfer, sta verificando i doveri di sorveglianza sul convoglio, che spettano al capotreno che non può abbandonare il convoglio, nemmeno quando è in sosta. Né lui né il macchinista, invece, erano a bordo quando il treno si è messo in movimento da solo perché non era stato inserito il freno. Entrambi erano al bar e il treno era come una «macchina in folle in discesa senza il freno a mano tirato»

Il capotreno è stato ascoltato dagli investigatori nell’immediatezza del fatto, mentre l’audizione del macchinista è slittata perché era in stato di choc. Le indagini dovranno anche appurare se il convoglio, non di ultima generazione e anzi definito «vecchio», avesse o meno a disposizione un sistema frenante di emergenza che poteva essere attivato. 

Trenord ha fornito alla Procura la “scatola nera“ della locomotiva, attualmente sotto sequestro. Il fascicolo, aperto per disastro ferroviario colposo, resta per ora a carico di ignoti in attesa della relazione della Polfer.

Intanto Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica: «Necessario avere immediatamente risposte chiare e sincere da Trenord», dice il presidente Marco Donzelli. «Se il treno non fosse stato fatto deragliare in stazione a Carnate avrebbe potuto finire nel centro abitato, causando numerosi morti e feriti. Quello che è successo non ha giustificazione alcuna, ma chiediamo a Trenord di fornire immediate spiegazioni di quanto successo».  Massimiliano Capitanio, deputato brianzolo della Lega, presenterà una interrogazione parlamentare, in Commissione Trasporti, «per fare chiarezza sull’accaduto». 

Nicola Di Marco, capogruppo M5S della commissione regionale Infrastrutture chiede «che i vertici di Trenord riferiscano subito nella commissione competente». E propone un encomio agli operatori della Centrale operativa di Rfi, cioè coloro che hanno il compito di gestire la circolazione dei treni sulla rete nazionale – che hanno «evitato una strage riuscendo a pilotare il treno «in corsa» su un binario «morto»». E conclude «le forze politiche che siedono all’interno del Consiglio regionale della Lombardia valutino l’attribuzione di uno dei suoi riconoscimenti a questi lavoratori che hanno dimostrato grandi capacità in quei secondi drammatici».