Trecento in corteo, è l’Uragano Street Parade

Corteo a Monza contro la giunta Pilotto: giovani manifestano contro politiche urbanistiche, cementificazione e videosorveglianza.

Trecento in corteo, è l’Uragano Street Parade

Trecento in corteo, è l’Uragano Street Parade

“Il ritmo lo cambiamo noi“. Lo striscione, in apertura del corteo, non lasciava spazio ai dubbi. "Oggi attraversemo le strade di Monza per dire ad alto volume che il modello urbano della giunta Pilotto ci fa schifo. Non vogliamo vivere in una città pensata solo per i ricchi bianchi, invasa da cemento e telecamere e con l’aria più irrepirabile che mai".I trecento ragazzi chiamati dal Centro Sociale Boccaccio a sfilare per la città hanno camminato ieri pomeriggio in un corteo festoso, “fumoso“ e rumoroso. “Uragano Street Parade“ lo avevano ribattezzato e il riferimento era alla Giunta del sindaco Paolo Pilotto (centrosinistra), sotto la quale il Boccaccio, approfittando dei danni dovuti ai nubifragi, ha subìto tre sgomberi (molti di più di quelli registrati con il predecessore di centrodestra Dario Allevi). Il corteo ha mosso da piazza Castello, alle 15, e si è diretto verso largo Mazzini, ha attraversato la zona centrale della città, da via Manzoni fino a via Appiani, per poi continuare su viale Regina Margherita e proseguire in via Boccaccio, accanto alla loro storica, vecchia sede. Poi, via Bosisio, viale Libertà e conclusione prevista in via Sacconaghi, con festa fino alle 23. Quattro carri e “decine di migliaia di kilowatt di impianto”. Nel mirino, le politiche dell’amministrazione comunale, accusata di "nuovi progetti di cementificazione di aree verdi, palazzine a pioggia sulle aree dismesse e il progettone dello svincolo di San Rocco, folle sperpero di denaro pubblico (42 milioni)".

"Viviamo in una città con migliaia di unità abitative sfitte, inquinamento fra i più alti al mondo, fenomeni atmosferici dovuti a decenni di politiche di consumo e di favori ai palazzinari di turno". La conclusione in via Sacconaghi, epicentro dell’ultimo progetto edilizio che porterà a costruire un palazzo di cinque piani. "Eccolo il “nuovo” ritmo di Pilotto: ossessione per la sicurezza, perquisizioni, sgomberi, investimenti sulla videosorveglianza (250 telecamere in attivo, ndr), cementificazione, controllo di vicinato, desertificazione culturale. Questo è il menù che ci offre il sindaco. E noi, senza ringraziare, rifiutiamo".

Dario Crippa