
La moglie del medico è stata salvata
Monza, 27 aprile 2015 - «Ormai dicono tutti così. Non c'è altro da commentare». Questa la dichiarazione del Procuratore Capo della Repubblica di Monza Corrado Carnevali, che non ha nascosto lo sconforto e il dispiacere per il suicidio di un pediatra di 65 anni di Genova che si è gettato da un ponte lasciando nell’auto un biglietto con scritto: «La magistratura miope a volte uccide».
La vittima è Francesco Menetto, 65 anni, il cui figlio, Marco Menetto Ballario, farmacista, è ancora agli arresti domiciliari perché coinvolto in un’inchiesta della Procura di Monza su un traffico di farmaci. Il fatto è avvenuto questa notte, intorno all’una.
Nell’auto, con cui il pediatra ha raggiunto il luogo dove si è tolto la vita, c’era anche la moglie dell’uomo (e madre del giovane farmacista agli arresti) che è stata salvata dal suicidio.
Nell'inchiesta sul giro illecito di medicinali (spesso antitumorali e salvavita, sempre costosissimi e distribuiti ai pazienti solo dagli ospedali) i carabinieri del Nas di Milano avevano arrestato lo scorso aprile cinque persone per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, riciclaggio e commercio internazionale di medicinali rubati.
Ai domiciliari (in quanto ritenuti membri della presunta organizzazione criminale ma non tra i promotori) erano finiti anche Marco Menetto Ballario e la moglie (che nel frattempo è però tornata in libertà).
Cordoglio è stato espresso anche dalle pm monzesi Franca Macchia e Caterina Trentini titolari dell'inchiesta.