STEFANIA TOTARO
Cronaca

"Ti cucino quella faccia da porco". Violenze a strozzo, ecco le condanne

Sono state decise pene fino a 9 anni e 8 mesi di reclusione per tre imputati, in due patteggiano. Alla sbarra "un vero e proprio “consorzio” di soldi a strozzo con interessi anche del 200 per cento".

"Ti cucino quella faccia da porco". Violenze a strozzo, ecco le condanne

"Non fare il furbo, lascia il bambino a casa o ti prendo a schiaffi davanti a lui". O ancora: "Se a fine mese non sei pronto, vedi te come ti cucino quella bella faccia da porco che hai". Sono alcune delle minacce pronunciate dagli strozzini alle vittime, che venivano chiamate i "polli", per convincerli a pagare cifre altissime per sanare un piccolo debito contratto con gli aguzzini. Ora per la banda dedita a usura ed estorsione, che ha mietuto almeno 10 vittime, ricorrendo anche a pestaggi, sono arrivate tre condanne col rito abbreviato e due patteggiamenti a pene fino a 9 anni e 8 mesi. Li ha decisi la giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Silvia Perrucci. La pena più bassa è stata di 1 anno e mezzo di reclusione. Gli imputati nel 2022 erano stati arrestati dai carabinieri dopo tre anni di indagini. È stato allora che alcune vittime, non riuscendo a pagare il primo debito, erano state indirizzare dal proprio creditore ad altri componenti del clan per reperire il denaro. Per gli investigatori si trattava di "un vero e proprio ‘consorzio’ di soldi a strozzo con interessi anche del 200%". A far scattare gli approfondimenti dei carabinieri della Stazione di Limbiate è stata una perquisizione all’interno di alcune abitazioni del posto, occupate da alcune famiglie di origini libiche che - riferiscono i militari - "nel corso degli anni, hanno allacciato vincoli di parentela e amicizia con altri clan di pregiudicati, sia italiani che di origine libiche e marocchine" giungendo a un unico gruppo di strozzini che collaboravano in un "giro capace di ‘autoalimentarsi’, creando a cascata dei veri e propri ’debitori perenni’ incapaci di uscire dal circolo vizioso. All’arrivo dei carabinieri, erano iniziati a volare dai balconi pacchetti con Rolex d’oro e mazzette di soldi, ma i militari avevano recuperato circa 50mila euro in contanti, assegni bancari post datati per circa 5mila euro, orologi Rolex, Tag Heur, Janvier per un valore di 30mila euro e monili in oro per altri 5mila euro. Altre denunce erano poi seguite: prima quella di un 37enne di Limbiate, un piccolo imprenditore, caduto in pesanti difficoltà economiche a causa della dipendenza da cocaina e dalla separazione con la moglie. E ancora un 22enne che, per un prestito di 700 euro, era stato costretto a contrarne altri con soggetti diversi per poter pagare le rate. Un incubo che gli era costato 100mila euro. Tutti avevano ricevuto minacce e botte, prima di recarsi dai carabinieri.