
Sofia Raffaeli al centro con l'oro di Baku
E’ un giorno che sarà ricordato, nella storia della ginnastica ritmica, perché anche senza volerlo caricare di troppi significati, è abbastanza chiaro che si tratta di un momento di svolta. Domani le Farfalle azzurre conosceranno meglio la loro nuova allenatrice, Mariela Pashalieva, che prenderà il posto di Emanuela Maccarani licenziata dalla nuova gestione federale del presidente Andrea Facci.
In pedana, Sofia Raffaeli si incarica di fare da trait d’union nel segno della continuità, vincendo l’European Cup a Baku in Azerbaigian. Dopo l’oro alla palla, la Raffaeli ha vinto l’intera European Cup, superando agli ottavi l’estone Valeria Valasevits 29.200 a 26.200 con il cerchio. Nei quarti di finale l’agente marchigiana, allenata da Claudia Mancinelli, ha battuto la bulgara Oleksandra Shalueva 28.100 a 23.100 con la palla. In semifinale ha sconfitto la rivale più forte, l’ucraina Taisiia Onofriichuk 27.300 a 27.050 con le clavette. Nella finale per l’oro Raffaeli contro Lola Djuraeva al nastro il trionfo, 28.700 per l’italiana contro il 27.250 dell’uzbeka.
Sull’altro fronte, quello degli addii dopo una pausa di riflessione, Martina Centofanti e di Daniela Mogurean hanno ufficializzato la loro decisione, anticipata in settimana alla Federazione e all'Aeronautica Militare. In un post su Instagram entrambe hanno spiegato di aver aspettato che la squadra gareggiasse prima di dare l’annuncio per non creare problemi: «Ci teniamo a spiegare il nostro punto di vista per fare chiarezza riguardo tutta la situazione dell'ultimo periodo _ hanno scritto le due azzurre, bronzo a Parigi _. Siamo state tenute a riflettere sul nostro futuro in un momento in cui non lo avevamo messo in conto per questo la nostra scelta è stata pensata e maturata in un mese intero. Non è decisione che si prende a cuor leggero perché è una scelta di vita. Per questo anche se il nome della nuova allenatrice che nessuno conosceva prima dell'ufficializzazione, per vari motivi è stato comunicato prima della data prevista, ci tenevamo a specificare che questa sarebbe stata la nostra volontà indipendentemente da chi fosse arrivato. Abbiamo fatto un passo indietro per far sì che la squadra potesse continuare a lavorare perché noi non essendo stabili emotivamente e scosse dal momento non saremmo riuscite a portare avanti un lavoro professionalmente saldo. Forse è difficile da capire, ma quando costruisci un rapporto di completa fiducia e stima con la persona che è stata la tua guida e il tuo punto di riferimento per anni è difficile andare avanti in altro modo. Dal momento che il progetto è stato incrinato, reinventarsi e ricominciare per noi non sarebbe stato semplice. Per questo seppur con dolore siamo arrivate alla conclusione. Il nostro non è un abbandono, ma una scelta di vita, augurando alle ragazze di continuare sempre a volare e realizzare tutti i loro sogni».
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