
Ex Tettoia Gavazzi, che succede? A marzo, dopo anni di degrado e abbandono, sono partiti i tanto attesi lavori di riqualificazione della ex tettoia Gavazzi di Desio. Destinati a rimettere in sicurezza e far rinascere la maxi struttura di 400 metri quadrati che si innalza in via Carducci, laddove un tempo c’era la storica tessitura meccanica, a poche decine di metri dal Comune. Partiti di buona lena e, poco dopo, arenatisi misteriosamente. Sollevando i dubbi da parte dei cittadini: "Perché hanno abbandonato di nuovo tutto? A questo punto non è meglio buttarlo giù?". La situazione appare piuttosto intricata. Di fronte a un investimento di 900mila euro, per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento regionale di mezzo milione.
Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione dell’immobile di proprietà comunale, ultima testimonianza del complesso industriale sorto nel 1869 e, per oltre un secolo, reputato una delle più importanti manifatture seriche in Italia. Il primo lotto dell’intervento avviato prevede il consolidamento strutturale dell’immobile, in previsione di una futura ridefinizione del suo utilizzo. Sul cartello affisso sulla recinzione la data di consegna lavori: 21 settembre 2023, domani. Ma il cantiere è paralizzato e disabitato ormai da mesi. L’Amministrazione comunale ha ripreso in mano la questione e la sta affrontando proprio in questi giorni. Non è escluso che possano esserci delle carte bollate nei confronti dell’azienda appaltatrice. L’immobile è inserito in un’area verde pubblica di circa 1200 metri. La struttura è costituita da 14 file di pilastri. Il fabbricato presenta un interesse storico come manufatto di archeologia industriale e come testimonianza della storia sociale di Desio. Pertanto, gli interventi di adeguamento funzionale e impiantistico devono essere sottoposti al benestare della Soprintendenza.
Alessandro Crisafulli