MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Troppi incidenti mortali sulla statale 42 in Val Cavallina: il Comitato chiede di metterla in sicurezza

“La nostra valle ha pianto troppo ragazzi”. Servono interventi urgenti per allargare il sedime stradake. I pendolari: "Rischio troppo alto, servono interventi anche culturali"

La statale dlela Val Cavallina è sotto osservazione
La statale dlela Val Cavallina è sotto osservazione

Endine (Bergamo) – Troppi incidenti, in alcuni casi anche mortali, stanno funestando da troppo tempo la strada statale 42 in Val Cavallina, quella che costeggia il lago di Endine e arriva poi a Trescore Balneario e quindi a Seriate, un’arteria con un tasso di incidentalità tra i più alti della Bergamasca a causa dei troppi tratti a rischio. Per questo il Comitato Statale 42 Val Cavallina chiede di intervenire al più presto, soprattutto nel tratto considerato più critico: quello al confine tra Entratico e Trescore, in località Fornaci, il luogo dove nella notte tra il 26 e il 27 maggio ha perso la vita Kevin Tebaldi, 18 anni di Grone, sbalzato nel campo incolto vicino alla carreggiata in seguito allo schianto tra la sua moto Husqvarna 125 e un’auto. Un tratto di strada stretto, senza marciapiede e con la cunetta oltre i paletti catarifrangenti, ma con margini per poterlo allargare e rendere così più sicuro.

Lo chiedono anche i pendolari del Comitato Statale 42 Val Cavallina. "La nostra valle - fanno notare - ha pianto troppi ragazzi. Serve più sicurezza e il tema principale è allargare il sedime: si può, ci sono margini per farlo, sull’esempio dell’intervento fatto a Vigano San Martino di fronte alla pizzeria Ivan, dove la banchina è stata protetta da guardrail e pedoni e ciclisti possono togliersi dalla strada, che poi torna senza marciapiedi fino al centro commerciale. Un intervento del genere si potrebbe fare a Entratico come a Endine. Consentirebbe, visto il flusso importante di ciclisti, di avere uno scorrimento più veloce rispetto a quello che oggi è dettato dalle bici. La sfida, anche culturale, non è quella di aumentare la velocità massima, ma la velocità minima. Siccome non sono previste a breve varianti in valle, dobbiamo lavorare su questo".

"Gli incidenti sulla strada statale 42 sono quasi all’ordine del giorno - proseguono i pendolari del Comitato - e coinvolgono spesso giovani. È una strada a due facce: di giorno si procede con lentezza e il rischio si riduce, la sera, invece, è facile vedere veicoli che sfrecciano ad alta velocità. Con tutti i rischi che ciò comporta. Il cuore di tanta gente di qui conserva troppe tracce di incidenti, anche mortali".