Monza, spacciatore ucciso dai baby killer: processo al mandante dell'esecuzione del pusher

Per gli inquirenti Giovanni Gambino istigò i baby killer che un anno fa accoltellarono Cristian Sebastiano

Le immagini di una telecamera hanno ripreso i baby killer

Le immagini di una telecamera hanno ripreso i baby killer

Monza, 29 novembre 2021 - A un anno dall’omicidio, va alla sbarra il presunto mandante dei baby killers del pusher del quartiere San Rocco. Sarà processato mercoledì dalla Corte di Assise di Monza Giovanni Gambino, 43enne monzese, dallo scorso aprile in carcere perchè per gli inquirenti ha istigato l’assassinio di Cristian Sebastiano, il 42enne ucciso da una trentina di coltellate il 29 novembre dell’anno scorso sotto le case popolari dove abitava, da un 14enne e un 15enne monzesi che gli hanno rapinato una dose di cocaina.

I due baby killer sono recentemente stati condannati dal Tribunale per i minorenni di Milano nel processo con il rito abbreviato a 14 anni e 4 mesi di reclusione. Pena a cui per il 14enne se ne è aggiunta un’altra ulteriore di 8 mesi per detenzione a scopo di spaccio di droga dopo il ritrovamento di marijuana e hascisc nella sua abitazione. Dell’accusa di spaccio di droga è stato imputato anche il fratello 24enne del ragazzino, che ha già patteggiato la pena di 3 anni al Tribunale di Monza.

Ora sotto la lente della pm monzese Sara Mantovani va Giovanni Gambino come coimputato di omicidio volontario premeditato. Secondo l’accusa, avrebbe promesso 2000 euro ai due ragazzi se avessero ammazzato l’amico e vicino di casa conosciuto come ‘Seba’. I due baby killer erano stati subito identificati e fermati dai carabinieri che, a cinque mesi di distanza, hanno identificato il 43enne come mandante. Circostanza emersa dalla testimonianza di una mamma del quartiere, che si è presentata dai carabinieri tre giorni dopo l’assassinio di Cristian Sebastiano dicendo che i figli avevano saputo da un loro amico che il 14enne arrestato era stato contattato da Gambino per commettere l’omicidio in cambio della somma di denaro e che tra Giovanni Gambino e Cristian Sebastiano c’era stata in passato una pesante lite per la cognata di Gambino. Ma il 43enne ha sempre negato, dicendo di conoscere la vittima "da anni" ma di non aver avuto "nessun debito con lui". Per gli inquirenti il 14enne ha agito con premeditazione per vendicarsi del pusher che lo aveva introdotto al consumo di cocaina.