Non solo macchine. Fa litigare anche l’altezza dell’erba in centro e nel Parco, oltre alla gestione delle aree meno curate, tra accuse di degrado e difese legate alla tutela della biodiversità. A sollevare il caso i giorni scorsi sui social è stato il consigliere comunale di Noi con Dario Allevi, Stefano Galbiati, che poi anche in aula consiliare ha puntato il dito in particolare contro lo stato del Parco e dei Giardini della Villa Reale.
"Chi viene al Parco si ritrova in un safari – denuncia il consigliere –. L’erba è alta ovunque, impossibile sdraiarsi o semplicemente camminare. Ai Giardini della Villa si salva solo il prato davanti alla Reggia". Preoccupazioni condivise anche dal consigliere di Fratelli d’Italia Marco Monguzzi, che denuncia un "progressivo deterioramento" delle aree verdi del Parco: "Rami secchi, tronchi abbandonati, vegetazione infestante. Così si compromettono il decoro e l’accessibilità". Ad emergere sui social sono state anche le segnalazioni di diversi cittadini dei quartieri San Carlo e San Giuseppe, preoccupati non solo per l’estetica, ma anche per la salute degli animali domestici, soprattutto a causa dei forasacchi, le spighe pericolose per i cani.
Galbiati ha chiesto un intervento diretto del sindaco Paolo Pilotto, anche nella sua veste di presidente del Consorzio Parco e Villa Reale, per una gestione più equilibrata al Parco come in città: sfalciare con regolarità le zone più frequentate, lasciando incolte solo le aree periferiche, nel rispetto della biodiversità. "Non buttiamola in politica – aggiunge –, ma non possiamo abituarci al degrado, soprattutto se vogliamo che Monza sia davvero una città turistica".
A rispondere è l’assessora ai Parchi e giardini Irene Zappalà, che rigetta con decisione la definizione di degrado: "Monza è una città meravigliosa e attrattiva – afferma la consigliera –. È innegabile che ci siano aree su cui non siamo intervenuti con la tempestività desiderata, ma è sbagliato parlare di degrado. Abbiamo investito 300mila euro aggiuntivi per il diserbo, quintuplicato le squadre operative, e capita ci siano 48 operatori contemporaneamente sul territorio. Il 12 maggio sono state completate le nuove assegnazioni per integrare il Global Service del verde". Il consigliere di LabMonza, Lorenzo Spedo, in segno opposto ai colleghi di centrodestra, invita a superare l’approccio emergenziale e a considerare il valore ambientale del verde cittadino: "Serve uno sfalcio differenziato, che protegga le funzioni ecosistemiche del verde: regolazione del clima, gestione delle acque, filtrazione dell’aria. Non possiamo pensare che l’unica manutenzione sia tagliare tutto appena cresce".
A.S.