CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Sfuriata contro gli autistici Da Trenitalia scuse ai ragazzi

L’azienda ha fatto ammenda dopo la denuncia dell’associazione FacciaVista. A bordo un capotreno aveva aggredito verbalmente una comitiva della onlus.

Sfuriata contro gli autistici  Da Trenitalia scuse ai ragazzi

Sfuriata contro gli autistici Da Trenitalia scuse ai ragazzi

di Cristina Bertolini

"In effetti perché dovrebbero pensare che siamo “speciali“ o autistici o “disabili“? La nostra condizione invisibile porta molti a pensare che siamo “maleducati“. Ma uno sguardo attento farebbe la distinzione tra Paesi civici e incivili". Commenta così, a mente fredda, la psicologa Simona Ravera la brutta sfuriata ricevuta l’altro giorno in Liguria da un capotreno di TrenItalia, che evidentemente non ha riconosciuto un gruppo di pazienti autistici.

"Ero con 12 persone autistiche dell’associazione FacciaVista di Monza - racconta Ravera -. Visto che un ragazzo si era fatto male e siamo dovuti passare in farmacia, avevamo perso il treno. Siamo quindi saliti su quello da Framura a Bonissola senza biglietti, intenzionati a farli a bordo. Fare i biglietti per 16 persone alle macchinette richiede circa 10 minuti, che non avevamo. Siamo stati aggrediti verbalmente dal capotreno, che non ci ha nemmeno lasciato spiegare: ha detto che avrebbe fatto una multa di 80 euro a ognuno di noi, accusandoci di voler rubare un passaggio".

Con i ragazzi autistici gli imprevisti capitano e si gestiscono al momento, senza tradire ansia o rabbia, per non innescare in loro gli stessi sentimenti. A Ravera, in giro con questi ragazzi, è capitato spesso di pagare il biglietto sul treno, facendo fronte a un’emergenza. "Questa volta - dice - il capotreno ci ha visto salire, mi accingevo a cercarlo per pagare l’integrazione ma lui ha cominciato ad attaccarci, dicendo che non lo avevamo cercato subito, ma eravamo appena saliti. Sono rimasta tranquilla, perché i ragazzi cominciavano ad agitarsi". Il presidente della onlus monzese, Matteo Perego, ha subito scritto al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

"La direzione di Trenitalia mi ha contattato per scusarsi e assicurarci che non ci sarà addebitata alcuna multa - conferma la psicologa -. Ma il problema non era pagare, bensì il modo in cui il capotreno ci ha trattato". Dal canto suo Trenitalia in una nota "esprime dispiacere per quanto accaduto" e spiega che "quanto emerge dal racconto non può essere che frutto di un’incomprensione", dicendosi "impegnata quotidianamente a rendere universalmente accessibile il servizio ferroviario e a prestare la massima attenzione alle persone con disabilità".