
Sette assalti in dieci giorni Toccata e fuga armati di pistola Presi i rapinatori del Tigotà
di Laura Lana
Non avevano rapinato solo il Tigotà di Muggiò i due italiani che il 23 gennaio erano stati arrestati dai carabinieri di Desio. La coppia fino a quel giorno aveva messo a segno altri 6 colpi sempre nei negozi della nota catena, girando tra la Brianza, Milano e l’hinterland. La dinamica era sempre la stessa e, proprio dallo studio delle modalità dei due, i militari hanno potuto ricostruire i 7 episodi avvenuti in appena 10 giorni. I malviventi si avvicinavano al negozio prescelto a bordo di un’auto di piccole dimensioni. Poi uno entrava, minacciava la cassiera con una pistola e si faceva consegnare il denaro. L’altro aspettava fuori, senza scendere dal veicolo per poi darsi alla fuga insieme al complice e al bottino. Il gip di Monza ha disposto per un 50enne di Cormano e un 42enne di Paderno Dugnano la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’accusa è di rapina a mano armata: nel tour criminale, la banda è riuscita a impossessarsi di circa 5.300 euro.
Un ritmo serrato, che li aveva portati a compiere un colpo ogni due o tre giorni all’inizio dell’anno: il 13 gennaio in un Tigotà di Desio, il 16 a Paderno Dugnano, il 18 a Garbagnate Milanese, il 20 a Milano in via Farini, il 21 a Senago, il 22 a Nova Milanese e l’ultima volta il 23 gennaio a Muggiò, quando sono stati arrestati in flagranza. L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Monza ed è stata eseguita dalla sezione operativa della Compagnia di Desio e della Tenenza di Paderno. I militari hanno analizzato tutte le telecamere ai varchi stradali delle città oltre alle immagini estrapolate dai circuiti di videosorveglianza delle attività commerciali e delle zone limitrofe: questo ha permesso di ricostruire nel dettaglio gli episodi, i percorsi di arrivo e di fuga, la tecnica criminale e soprattutto di trovare pieno riscontro nell’ultimo colpo a Muggiò. In quella circostanza si è anche appurato che le sette rapine contestate fossero di tipo “scenico“: la pistola usata per minacciare le commesse è risultata un’arma giocattolo senza il tappo rosso.
"A nome di tutti i collaboratori e collaboratrici di Tigotà ringrazio i carabinieri per l’operazione che ha permesso di identificare i due malviventi che hanno preso di mira serialmente i nostri punti vendita", la riconoscenza di Tiziano Gottardo, presidente Tigotà.