Seregno, controlli in stazione: droga e coltelli. Giovane denunciato

Dopo il caso del ragazzino spinto sui binari, si intensifica l'attività di prevenzione

Agenti alla stazione ferroviaria di Seregno

Agenti alla stazione ferroviaria di Seregno

Seregno, 13 febbraio 2023 - Ancora controlli nelle stazioni ferroviarie. E uno spacciatore che costringe i poliziotti a girare tre appartamenti per non far sapere dove abitava davvero. Dopo il caso del ragazzino spinto sui binari a Seregno, prosegue la campagna di intensificazione delle attività di prevenzione generale e controllo nelle stazioni ferroviarie nelle fasce orarie pomeridiane di maggiore pendolarismo e affluenza di gruppi di giovani. Il Questore della Provincia, Marco Odorisio, ha disposto la prosecuzione del mirato piano di controlli nella settimana dal 6 al 12 febbraio, con personale della Questura, della polizia ferroviaria del Posto Polfer di Monza e del Compartimento polizia ferroviaria per la Lombardia, del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia e Piemonte e delle polizie locali di Seregno, Cesano Maderno, Seveso ed Arcore. Durante i controlli che si sono svolti ad Arcore e Seregno, in particolare nei pressi delle stazioni ferroviarie e nelle aree adiacenti agli scali, nonché presso gli stalli dei capolinea degli autobus, sono state identificate 299 persone (172 delle quali comprese tra i 14 e i 18 anni), di cui 38 con precedenti di polizia per reati predatori, reati contro la persona, spaccio di sostanze stupefacenti e altro. Durante uno dei controlli  è stato fermato un cittadino italiano 23enne, con precedenti per reati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e per detenzione armi, che al momento dell’accertamento da parte degli operatori di polizia ha mostrato un atteggiamento particolarmente insofferente. Sottoposto a perquisizione, all’interno del marsupio che portava a tracolla è stato trovato un porta lame da taglierino con nell'interno due lame d’acciaio, nonché un barattolino di plastica con dentro cannabis (0.86 grammi). Gli agenti hanno allora deciso di perquisire anche casa sua ma e il 23enne ha provato a cavarsela indicando come proprio domicilio un’abitazione di Meda, dove in realtà risiedeva la sorella e dove lui non metteva piede da circa tre anni. Allora ha provato a indicare due appartamenti a Lissone, ma anche qui gli occupanti hanno dichiarato che non vedevano il giovane da più di un anno. Alla fine il 23enne è stato denunciato per il reato di false dichiarazioni sull’identità o sulle qualità personali, oltre che per porto d’armi od oggetti atti ad offendere, per le lame in acciaio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Analoghi servizi continueranno nei prossimi giorni.