La mamma del ragazzo spinto sotto il treno: "Non cammina più. Ha rischiato di morire"

Le parole della donna: "Nessuna madre deve provare quello che ho provato io"

La polizia di Stato

La polizia di Stato

Seregno (Monza e Brianza) _ “Mio figlio a soli 14 anni ha rischiato di morire  - spiega la mamma, 41enne di origini romene, del ragazzo spinto sotto il treno in stazione a Seregno -. Ma vi rendete conto? Quel tipo di Seregno - che il ragazzo non conosce - erano due giorni che mandava messaggi di minacce perché una ragazzina l'aveva lasciato ed era amica da pochi giorni di mio figlio. Quando all'uscita di scuola non mi ha chiamata, mi sono preoccupata. Poi ha risposto. Erano le 14 e con il suo compagno di classe stava andando alla stazione. 'Mamma non preoccuparti, ti richiamo dopo', mi ha detto - continua la donna - Ho capito che qualcosa non andava. Alle 15.30 non era arrivato a casa. Al cellulare non rispondeva: ero disperata”.

La donna ha le lacrime agli occhi: “Hanno suonato al campanello, erano i carabinieri: 'Signora suo figlio è stato spinto sotto un treno. Deve venire con noi'. Ho urlato: 'Cosa è successo? Dov'è mio figlio?' Sono stati molto gentili. Mi hanno tranquillizzata dicendomi che era al pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo di Monza e non era in pericolo di vita. Io ero comunque agitata, come lo sarebbe stata ogni mamma. Arrivata al pronto soccorso, un medico mi ha avvicinata dicendomi: 'Signora, lei è la mamma del ragazzo che è stato spinto sotto il treno?'. Sono svenuta. Poi l'ho visto, il mio ragazzo. Ha perso la memoria per ore. Dietro la testa gli hanno messo almeno 10 punti di sutura. Non riesce a muovere la gamba destra, quella che è stata trascinata dal treno. E' tutto pieno di lividi e graffi. Non riesce a camminare. Verso mattina lo abbiamo portato a casa. Non riesce a muoversi. Ha una prognosi di due mesi e dovrà rifare la tac".

"Chiedo giustizia per mio figlio. Poteva morire. E per cosa? Per un quattordicenne invasato e geloso del mio bambino? Spero che le forze dell'ordine tengano questi due ragazzi in carcere. Mi hanno detto che erano in due, ma è stato quello di Desio a spingerlo, perché geloso di mio figlio. Nessuna mamma deve passare quello che provo io". 

I poliziotti hanno ricostruito l'aggressione. Sarebbe stata una vera e propria spedizione punitiva nei confronti del giovane colpevole solo di aver mandato dei messaggini a una "ragazza contesa".

L'aggressione si sarebbe svolta così. La vittima, un ragazzino di 14 anni, intorno alle 14.30 è stata raggiunta sul binario 1 della stazione ferroviaria di Seregno da due coetanei, uno di Seregno e l'altro di Desio. I due hanno iniziato a spaventarlo con frasi intimidatorie. Tanto che il giovane si è allontanato  verso il binario 2 in attesa del treno per tornare a casa.

I due aggressori lo hanno raggiunto affrontandolo nuovamente. Alla sua reazione, uno dei due, l'adolescente residente a Seregno - che era stato "mollato" dalla ragazzina - con un gesto repentino lo ha spinto verso il binario dove in quel momento era in transito un convoglio. Il 14enne aggredito ha sbattuto violentemente la testa su una carrozza cadendo sui binari, incastrato tra la banchina e le ruote della carrozza.

Immediatamente soccorso, è stato trasportato in codice giallo al l’ospedale San Gerardo di Monza. Gli investigatori della squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza, sia delle pattuglie della Polizia Ferroviaria di Monza, hanno raccolto le testimonianze di divesi testimoni oculari. Racconti che insieme alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza dello scalo ferroviario hanno permesso di ricostruire la dinamica di quanto accaduto.