Seregno ferita "Ma ora ci serve un salvagente"

Il sindaco Alberto Rossi pronto a correre ai ripari. E chiede fogne più capienti e meno cemento.

Seregno ferita  "Ma ora ci serve  un salvagente"

Seregno ferita "Ma ora ci serve un salvagente"

"Siamo tutti portati a pensare che gli eventi atmosferici riguarderanno sempre gli altri. La realtà è che in un momento storico di cambiamento climatico tutti siamo ugualmente esposti e a rischio". Il sindaco Alberto Rossi avverte tutti dopo aver provato sulla sua pelle quanto sta accadendo. La sua città, a più riprese, tra venerdì mattina e lunedì sera, è stata tra le più colpite dai nubifragi. "Venerdì – racconta – mentre guardavo il ghiaccio che riempiva il sottopasso pedonale di via SolferinoMagenta, ero impressionato. Gli stessi vigili del fuoco mi hanno confermato di non aver mai visto niente del genere in decenni di carriera. Poi, come tutti, sono rimasto colpito nel vedere il video del fiume di ghiaccio scorrere in Corso del Popolo: è un video che ha letteralmente fatto il giro del mondo e che rimarrà un’icona di queste giornate. Passato venerdì, ecco via Edison, a Sant’Ambrogio: uno scenario di fronte a cui non si poteva rimanere indifferenti. Lì i danni e la paura hanno incrociato in maniera importante ed intensa la vita di molte persone". Palazzo bucato da pezzi di tetto, inagibile e sfollato. Da parte del primo cittadino, tuttavia, c’è soddisfazione nel vedere l’atteggiamento della città. "Seregno ha reagito con spirito sanamente brianzolo – commenta –. Ovvero si è subito rimboccata le maniche, per mettere a posto quello che si poteva. Molti si sono dati da fare perché hanno compreso l’eccezionalità degli eventi accaduti, altri hanno atteso con pazienza". Ora Rossi guarda avanti per non subire ancora gli eventi. "Un Comune singolo da solo non può essere l’artefice della soluzione – sottolinea –, deve esserci una risposta di sistema. Bisogna agire in tre direzioni. La prima: c’è un bisogno di iniziare a pensare a percorsi differenti fra acque chiare e acque scure, che attualmente conferiscono entrambe nella fognatura. La seconda: il nostro territorio, fortemente urbanizzato, rende la città molto impermeabile. Occorre una rete di infrastrutture che, nel medio periodo, con la creazione di opportune vasche volano e aree golenali laddove possibile, assorba gli eventi atmosferici più violenti. La terza: c’è un più generale tema di sostenibilità, riduzione delle emissioni, riduzione dell’impatto ambientale. La prima sfida da questo punto di vista riguarderà la variante generale del Piano di governo del territorio".

Gualfrido Galimberti