
L’ex sindaco Allevi e l’allora assessore Arena chiedono 170mila euro di danni per la fiction satirica
Monza, 26 giugno 2025 – Al processo al Tribunale di Monza per diffamazione sulla fiction "Colpo di Grazia" la pubblica accusa ha chiesto la condanna a 600 euro di multa ciascuno per i due tecnici che sono stati identificati per avere diffuso sui social e sul canale YouTube il film antagonista del Foa Boccaccio a puntate del 2021 che attaccava la ex Giunta sul presunto malaffare dell'urbanistica.
Parti civili l'ex sindaco Dario Allevi e l'ex assessore alla sicurezza Federico Arena, che hanno chiesto complessivamente 170mila euro di risarcimento dei danni con una provvisionale immediatamente esecutiva di 35mila euro, sostenendo che i soldi saranno devoluti in beneficenza. I due ragazzi imputati hanno ammesso le loro responsabilità nella diffusione delle puntate online, ma hanno negato la diffamazione trattandosi di opera d'ingegno. Una tesi che non ha convinto la Procura, che ne ha chiesto la condanna, seppure a una multa.
E neanche gli avvocati di parte civile. "Non era un'opera di fantasia, i luoghi e le persone erano identificabili anche per la diffusione a livello locale e la lesione dell'onore è avvenuta anche attraverso la diffusione attraverso le locandine e i social - ha dichiarato l'avvocato Attilio Villa, che insieme al collega Carlo Cappuccio rappresenta le due parti civili - Anche la satira deve avere un limite per evitare di arrecare pregiudizio. Nessuno ha ad esempio anticipato che alla fine del film si diceva che quello che era stato raccontato era stato tutto un sogno". La difesa degli imputati chiede invece l'assoluzione. "L'hanno capito tutti che era una presa in giro, sin dalla locandina - ha sostenuto l'avvocato Mauro Straini, in aula insieme al collega Eugenio Losco - Il film è stato un equivoco male interpretato, voleva solo dissacrare. Non c'è niente di serio, se non il problema di fondo che merita tratti corrosivi. Che ne facciamo di questo territorio? Come lo gestisce la politica? È questa la satira, la risata è la forza del popolo, è la forza di chi subisce". Si torna in aula a luglio per la sentenza.