MARCO GALVANI
Cronaca

Sapio, 100 anni nell’aria. Pronti a ripulire il mondo con l'idrogeno: benzina del futuro

Il Gruppo fondato da due famiglie tratta azoto e ossigeno per sanità e industria oggi investe sull’idrogeno partendo dal parco auto in circolazione e dai treni

La visita allo stabilimento in occasione dei 100 anni

Non ci sono ricette particolari per far diventare, in cento anni, un’azienda familiare in un colosso da 2.250 dipendenti tra Italia, Spagna, Germania, Slovenia e Turchia, un fatturato di 700 milioni di euro e un ‘catalogo’ di gas che servono la sanità e l’industria. Dietro ai 100 anni del Gruppo Sapio ci sono tre segreti, "tre condizioni: mettere passione nel lavoro, credere nelle donne e negli uomini che collaborano con te e innovare". La filosofia del gruppo nato a Monza nel 1922 si legge nelle parole del presidente Alberto Dossi. Lui stesso confessa che "tutte le mattine scendo dal letto e mi dico che devo meritarmi la sedia che occupo".

Guida il Gruppo dal 2010 insieme con il vice presidente Maurizio Colombo. Due famiglie che da tre generazioni tengono alta la reputazione del made in Italy tecnologico nel mondo. Nello stabilimento di 100mila metri quadrati a Caponago, il più grande tra i 25 del Gruppo, si studia e si produce il futuro di applicazione dei gas in ogni settore, dall’agroalimentare all’ambiente ed energia, dal chimico-farmaceutico all’elettronico, dal meccanico e metallurgico al vetro e cemento: "Produciamo l’invisibile che però è essenziale all’industria, alla sanità alla vita di tutti i giorni". Essere imprenditore vuol dire "rispondere a bisogni ancora insoddisfatti del mercato" e Sapio ha "l’ambizione di diventare fucina di sviluppo di nuove tecnologie e nuove idee per migliorare la qualità della vita delle persone e l’ambiente in cui viviamo". Investendo proprio sulle persone, nei giovani, tanto che "abbiamo istituito il Premio Sapio per la ricerca scientifica che dal 1999 valorizza chi fa ricerca in Italia". Trattano azoto, ossigeno, gas refrigeranti, Gpl e biometano, elio, anidride carbonica, miscele speciali, gas con il più elevato grado di purezza ottenibile oggi con le conoscenze tecnologiche a disposizione.

E idrogeno. La benzina del futuro. Dossi guida la cordata di Mobilità Idrogeno Italia che riunisce società, enti, università e case automobilistiche che stanno investendo sull’idrogeno. Sapio è pronta a ripulire il pianeta. Partendo dal parco auto in circolazione. Le auto a idrogeno e pile a combustibile (fuel cells) sono vetture elettriche a tutti gli effetti, ma producono al proprio interno l’elettricità necessaria alla trazione attraverso una reazione elettrochimica. Rispetto ai mezzi elettrici a batteria, però, hanno una autonomia maggiore e tempi di rifornimento più rapidi. "Siamo in grado di realizzare, gestire e manutenere gli impianti di produzione, distribuzione e utilizzo del gas, incluse le stazioni di rifornimento". Già Sapio partecipa alla realizzazione della Hydrogen Valley in Valcamonica con la prima linea ferroviaria di treni alimentati a idrogeno sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo.

"La dimostrazione di come un’azienda familiare sia stata capace - l’orgoglio del governatore della Lombardia Attilio Fontana - di adeguarsi ai cambiamenti del mercato ed evolversi grazie agli investimenti in ricerca e innovazione". Che "con la sostenibilità - aggiunge il presidente di Assolombarda Alessandro Spada – sono driver strategici per la crescita e leve fondamentali per creare valore per l’azienda, per i propri dipendenti e per la comunità in cui opera".