
Solaro (Monza e Brianza) – Il giorno dopo l’agguato ai danni dello straniero trovato riverso a terra sanguinante, la zona di via 5 Giornate appare assolutamente tranquilla, in un sabato mattina che sembra più di primavera che di pieno autunno. L’agguato di venerdì sera è avvenuto in un angolo non illuminato, all’interno di quella bretella che collega la via 5 Giornate con la via Carlo Porta. Un tratto di strada senza nome di poco più di 50 metri. Che è di proprietà privata del grande condominio popolare e che oggi si presenta completamente disseminato di buche. Non ci sono lampioni qui: da una parte c’è la recinzione del parco comunale, dall’altra i portici con un paio di negozi, che però alle 20.30 sono chiusi. In vetrina, le luci spente.
È qui che lo straniero non ancora identificato è stato colpito con machete e bastone, pare da due individui a bordo di un’auto - come dice chi abita a pochi passi da lì - e poi lasciato a terra dolorante. Nessuno si è accorto di nulla fino all’arrivo dei soccorsi, chiamati da un passante che avrebbe visto l’uomo ferito barcollare prima di cadere a terra. "Sono passata di lì qualche minuto dopo per andare a una riunione, ma non mi sono accorta di nulla, non c’erano persone in strada", spiega la sindaca Nilde Moretti, che in mattinata ha sentito anche qualcuno dei residenti che raccontavano di essere in giro con il cane da quelle parti. Ma anche loro assicurano di non avere sentito né visto niente di strano.
Potrebbe essere stata una spedizione punitiva. "L’impressione è che si sia trattato di un gesto mirato nei confronti di una persona che forse non vive lì", aggiunge la sindaca che, così come altri residenti della zona, punta il dito soprattutto sulla situazione delle palazzine abbandonate di via San Pietro, appena qualche decina di metri più in là. Si tratta di un cantiere per la realizzazione di palazzine residenziali di pregio, abbandonato ormai da anni a causa dei problemi finanziari dell’impresa costruttrice e che è diventato un dormitorio di sbandati e personaggi poco raccomandabili.
"Nonostante le ordinanze e i solleciti, il curatore fallimentare non ha ancora provveduto a sigillare gli ingressi per impedire gli accessi illegali e questo sta creando da tempo grossi problemi a chi vive nel quartiere", continua, piccata, la sindaca. Non è chiaro se ci sia un legame diretto tra l’agguato dell’altra sera e il viavai quotidiano nelle palazzine occupate, ma di certo preoccupa di più quel che accade in via San Pietro che non in via 5 Giornate, dove i palazzoni - i cui appartamenti sono stati in gran parte acquistati da immigrati stranieri, perlopiù pachistani - si trovano a ridosso dell’asilo nido e della scuola materna comunale, in un quartiere che sta per vivere un significativo processo di riqualificazione con la realizzazione nelle vicinanze della nuova Rsa per anziani, dopo che è stato da poco completato il nuovo oratorio.
"Grosse segnalazioni di problemi di ordine pubblico da questi palazzi non ne abbiamo avute in questi ultimi anni", conferma la sindaca Moretti. A giudicare da quel che si vede in un sabato mattina qualunque di inizio ottobre, sembra una delle zone residenziali più tranquille del circondario. Niente che faccia pensare che l’altra sera qui abbiano quasi ammazzato un uomo.