
Il sindaco Giuseppe Sala ha parlato della situazione nel centrosinistra in vista delle elezioni comunali del 2027
Milano, 11 maggio 2025 – Il rebus delle alleanze nel centrosinistra alle elezioni comunali del 2027. Il sindaco Giuseppe Sala fa capire che la composizione della coalizione progressista che si presenterà per la sfida di Palazzo Marino non è scontata. Certo, lui, già al secondo mandato, non potrà ripresentarsi, ma analizza gli scenari possibili, partendo dalla “minaccia“ di Carlo Calenda di presentare un candidato sindaco targato Azione: “Sarebbe un grande vantaggio se la sinistra riuscisse a stare tutta insieme, ma non è semplice. La stagione di sviluppo, di rigenerazione urbana e di internazionalizzazione di Milano che le mie due Giunte hanno incarnato non a tutti piace. Non so se tutta la sinistra abbia voglia di rispettare il lavoro che è stato fatto in questi ultimi anni. Tutto ciò condizionerà anche la presenza o meno nella coalizione dell’ala più di centro, moderata e liberademocratica”, quella rappresentata dal partito di Calenda.
Sala insiste: “Quale sarà la coalizione a sinistra è una sintesi non semplice, che mi auguro verrà trovata. Adesso è presto, ma c’è molto da lavorare”. Il sindaco dice che “è presto” e indica anche il momento in cui decidere quale saranno i candidati sindaco, a sinistra e a destra: “Il momento giusto è dopo le Olimpiadi del 2026 (i Giochi dureranno dal 6 al 22 febbraio, ndr). Ci potrebbe essere un election day nel maggio del 2027: si voterà per le Politiche e per le amministrative nei grandi Comuni tra cui Milano. Anche il fatto che ci sia un election day potrebbe condizionare le alleanze nel centrosinistra”. In che modo? “Il M5S non ha fatto parte delle ultime Giunte milanesi. Ma se nel 2027 ci sarà una coalizione tra Pd e M5S a livello nazionale si può ipotizzare che a livello milanese le alleanze saranno diverse? Probabilmente no”.
Un’alleanza, quella tra dem e pentastellati, che Sala non sembra vedere di buon occhio a livello meneghino: “Se l’intento è distruttivo rispetto alle politiche degli ultimi anni nella nostra città, sarebbe un problema”. Il numero uno di Palazzo Marino affonda il colpo: “Mi ricordo i nostalgici delle Varesine (l’ex Luna Park milanese nella cui area negli anni Duemila è sorta Porta Nuova con i grattacieli Unicredit e Bosco Verticale, ndr). C’è un’anima della città che pensa che non far nulla sia meglio. Io non la incarno”.
Un sondaggio di FI, intanto, mostra che il dem Pierfrancesco Majorino è davanti di 4 punti sul giornalista Mario Calabresi come candidato sindaco di centrosinistra. “Non commento i sondaggi – replica Sala –. Ma le possibilità che il centrosinistra vinca ancora ci sono. Da quando sono sindaco (2016, ndr) il centrosinistra in città ha vinto tutte le elezioni, non solo le Comunali, ma anche le Europee e le Regionali. Calabresi? Non ho fatto nessun endorsement. Ma quando mi hanno chiesto, alcuni mesi fa, se Calabresi potesse essere un buon candidato, ho detto di sì. Come lo direi di altri nomi. Che Calabresi voglia mettersi a disposizione e sia in grado di convincere l’elettorato, non lo so. Mi auguro che ci sia un candidato sindaco forte a sinistra ma anche a destra”.
L’ultima battuta è sulla finale di Champions tra Inter e Psg: “Se andrò a Monaco a vedere la partita? Penso di sì ma devo convincere Chiara (Bazoli, la compagna del sindaco, ndr)”, sorride Sala, nerazzurro doc.