REDAZIONE MONZA BRIANZA

Quel pallino del Re e il primo pozzo a energia elettrica

A Monza, cent'anni fa fu inaugurato un acquedotto moderno, il primo in Italia ad utilizzare l'energia elettrica. La storia dell'approvvigionamento idrico della città, dalle prime idee del 1880 alla gestione attuale di BrianzAcque.

A Monza, cent'anni fa fu inaugurato un acquedotto moderno, il primo in Italia ad utilizzare l'energia elettrica. La storia dell'approvvigionamento idrico della città, dalle prime idee del 1880 alla gestione attuale di BrianzAcque.

A Monza, cent'anni fa fu inaugurato un acquedotto moderno, il primo in Italia ad utilizzare l'energia elettrica. La storia dell'approvvigionamento idrico della città, dalle prime idee del 1880 alla gestione attuale di BrianzAcque.

"Cent’anni fa veniva inaugurato l’esercizio di un acquedotto moderno – spiega Francesco Castellani (nella foto), responsabile acquedotto controllo operativo e supporto nuovi progetti di BrianzAcque –, basato su una stazione di sollevamento dell’acqua di prima falda che avveniva tramite l’uso di pompe elettriche. Monza prima di Milano è riuscita a garantire la distribuzione dell’acqua tramite funzionamento elettrico. All’epoca nella città meneghina il funzionamento era ancora meccanico, avvalendosi di cinghie con motore a vapore". Fu il Re a volere che Monza arrivasse prima in Italia nell’uso dell’energia elettrica. Per lo stesso motivo, nel 1899, quella monzese fu la prima ferrovia elettrificata d’Italia (dopo essere stata la seconda in assoluto a sorgere con la tratta Monza-Milano), e ancora prima, nel 1895, fu sempre Monza ad aver raggiunto un primato mondiale: con la costruzione della centrale idroelettrica Bertini sull’Adda, la Villa Reale è stato il primo edificio residenziale ad avere un impianto di illuminazione elettrica. Anche per quel che riguarda l’acquedotto, il dibattito sulla sua necessità è stato ben antecedente al 1924.

Le prime idee risalgono al 1880, mentre è nel 1905 che iniziano i primi lavori di ricerca idrica per verificare la potabilità della falda più profonda. Il responso fu favorevole e permise di avere il primo progetto esecutivo nel 1910. Fu un fatto tanto imprevisto quanto nefasto a rallentare il processo di costruzione: la Prima guerra mondiale, al termine della quale si ripartì con slancio. Nel 1920 iniziano i lavori, che terminano nel maggio 1924.

L’impianto svolge fin da subito il suo compito di approvvigionamento idrico per la città in maniera egregia. Man mano che Monza cresce di abitanti e di industrie, l’acquedotto si estende, con un livello di prima falda che si abbassa sempre più (dai 5 metri del 1924 ai 20 metri di oggi) e un’estrazione per rete idrica che oggi avviene sotto lo strato argilloso del sottosuolo, a 60 metri di profondità. Negli anni ‘70 nasce Agam, la municipalizzata del Comune per il servizio idrico, la quale si fa carico, fino ai primi anni ‘80, della sensibilizzazione sulle problematiche ambientali e si preoccupa di rifare gli impianti per diminuire la presenza di nitrati e solventi. L’ultimo passaggio di mano avviene nel 2003, con la costituzione di BrianzAcque, nata dalla fusione di 10 aziende idriche del territorio brianzolo. Nel 2012 la nuova realtà ottiene dall’Ato (Ambito territoriale ottimale) la gestione unica del servizio idrico integrato su tutta la provincia e dall’inizio del 2015 allarga la sua attività anche al ramo idrico e fognario del capoluogo brianzolo.

A.S.