ANDREA RONCHI
Cronaca

Quando la scuola è senza confini. In 30 anni partiti 600 ragazzi. E il progetto continua a crescere

I numeri del centro monzese: il 40 per cento dei giovani ha usufruito di contributi economici. Il presidente Samuele Beltrametti: "Gli adolescenti all’estero acquisiscono abilità trasversali".

I numeri del centro monzese: il 40 per cento dei giovani ha usufruito di contributi economici. Il presidente Samuele Beltrametti: "Gli adolescenti all’estero acquisiscono abilità trasversali".

I numeri del centro monzese: il 40 per cento dei giovani ha usufruito di contributi economici. Il presidente Samuele Beltrametti: "Gli adolescenti all’estero acquisiscono abilità trasversali".

Dalla sua nascita, Intercultura ha promosso circa 81.500 programmi di scambio, concedendo 23.000 borse di studio negli ultimi trent’anni. Un mosaico unico composto da 88mila tessere, di cui 55mila studenti italiani che hanno vissuto un’esperienza di studio all’estero e 33mila stranieri accolti da famiglie italiane. Il sistema si regge su circa 5.500 volontari distribuiti in 160 città italiane che accolgono e guidano i giovani, ospitati da famiglie e scuole locali.

Per celebrare questo compleanno Intercultura ha commissionato a Ipsos una ricerca sui risultati raggiunti. L’istituto di ricerca ha intervistato un gruppo di 958 ex studenti di Intercultura, attualmente tra i 20 e i 64 anni, confrontando i dati con quelli di un campione di popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 65 anni. È emerso come il 79% di chi partecipa a un programma di Intercultura ottiene una laurea, contro il 18% del gruppo di italiani.

Chi parte per un’esperienza all’estero in età adolescenziale dimostra di acquisire abilità trasversali come autonomia di pensiero e azione, problem solving, intraprendenza e doti di leadership. Il 68% degli intervistati, infatti, cita espressamente l’esperienza all’estero come il fattore che ha contribuito a renderlo la persona che è oggi. Sappiamo inoltre quanto parlare più di una lingua nel Belpaese sia ancora non così diffuso, solo il 28% della popolazione lo fa, mentre il bilinguismo è totale per chi ha vissuto l’esperienza in famiglia all’estero.

Le competenze linguistiche superiori alla media favoriscono un approccio al lavoro più dinamico e proattivo. Il 51% ha dichiarato che il viaggio spinge alla ricerca di un lavoro in contesti esteri o in multinazionali, ma anche a modalità di lavoro flessibili e ibride che garantiscano un maggiore equilibrio tra vita privata e lavorativa. Il 55% di chi è stato all’estero con Intercultura afferma di aver trovato o cambiato facilmente lavoro e il 74% affronta positivamente le sfide e il cambiamento.

Samuele Beltrametti, presidente del centro locale di Monza, è partito con Intercultura nel 2017 per il programma annuale in Cina. "Ci tengo a dire che un adolescente che parte con Intercultura ha la possibilità di fare esperienza della complessità che caratterizza il mondo. La collaborazione, ed eventualmente la convivenza, di persone con riferimenti culturali diversi è un affare complesso. Nonostante il mondo sia sempre più globalizzato continuano a esserci conflitti di vario genere e di varia scala. Dunque continua a esserci la necessità di educare in questa direzione.

Molte persone continuano a credere nel nostro progetto, specialmente in Brianza dove, in occasione dei trent’anni della fondazione del centro locale Intercultura di Monza, sono stati raccolti fondi per una borsa di studio. Questo premio è stato vinto dalla sevesina Sofia Gervasoni che da settembre avrà la possibilità di vivere un’esperienza di studio annuale in Serbia".

Nei 30 anni di attività la sede di Monza ha permesso di partire a quasi 600 studenti, il 40% con borsa di studio parziale o totale. Molti di loro hanno raccontato di come questo anno sia stato uno dei più importanti della vita. Questa esperienza ha cambiato la vita di Nicole Beretta che ha partecipato a un programma annuale in Cina nel 2006 e da allora occupa un ruolo stabile nell’associazione. Per tre anni è stata eletta nel CdA di Intercultura mentre oggi è responsabile Invio del centro locale di Monza, oltre che Head of Digital Marketing & CRM in Missoni, il suo lavoro.

"L’esperienza con Intercultura non finisce con l’anno all’estero, ma continua per tutta la vita – ha raccontato -. Sicuramente la complessità dell’esperienza all’estero è unica. Porta con sé la capacità di adattarsi alle situazioni nuove e a relazionarsi con diverse tipologie di persone; sicuramente fornisce gli strumenti che servono in un mondo professionale globale e ricco di sfide. Aver scelto una destinazione non convenzionale mi ha permesso di acquisire un’ampia apertura mentale e capacità di reagire a situazioni fuori dagli standard. Inoltre, imparare il cinese attraverso un dizionario inglese-cinese mi ha permesso di accelerare la conoscenza della lingua più importante al mondo, che consente di avere una marcia in più nel mondo del lavoro".

A.R.