SERGIO GIANNI
Cronaca

Progetti solidali in ricordo di Pietro Mazzo

Nessun gesto eclatante, non rientra nel modo di comportarsi della famiglia. Qui, per ricordare nella maniera migliore Pietro Mazzo, hanno...

Nessun gesto eclatante, non rientra nel modo di comportarsi della famiglia. Qui, per ricordare nella maniera migliore Pietro Mazzo, hanno...

Nessun gesto eclatante, non rientra nel modo di comportarsi della famiglia. Qui, per ricordare nella maniera migliore Pietro Mazzo, hanno...

Nessun gesto eclatante, non rientra nel modo di comportarsi della famiglia. Qui, per ricordare nella maniera migliore Pietro Mazzo, hanno infatti scelto di puntare su atti di solidarietà concreta: utili, ma non appariscenti. Giusto il contrario di quanto pretendono i giorni nostri, spesso caratterizzati da una visibilità esagerata e caciarona. Roberto e Mauro, i figli di Pietro, morto nel giugno 2024 a 94 anni, hanno invece deciso di continuare una tradizione già avviata da loro padre. Che, da sempre, si era dato da fare per dare una mano a chi era in difficoltà. Senza mai andare a cercare l’applauso facile, senza mai inseguire l’uscita spettacolare.

"Per ricordare nostro padre – spiega Roberto Mazzo, imprenditore, presidente della Juvenilia – non abbiamo pensato a un premio o un riconoscimento particolare. Pensiamo invece a un aiuto fattivo ad associazioni ed enti del territorio". Pietro Mazzo, imprenditore, per anni animatore e presidente dell’Unione Società Sportive di Monza e Brianza, tifoso interista senza incertezze, per 20 anni presidente del “vecchio” Cantalupo, aiutava da tempo anche l’Arcobaleno Down, società di calcio per atleti diversamente abili fondata da Gino Rapicavoli. Ora è la moglie Elena a gestire la società. Quest’anno, la famiglia Mazzo ha appunto garantito il sostegno ad Arcobaleno Down e all’associazione Il Veliero. Ha inoltre “sponsorizzato” la gita scolastica di cinque classi della scuola primaria Iqbal Masih di via Luca della Robbia. Roberto Mazzo, nella ricerca delle realtà da supportare, si farà ora aiutare dagli amici Vincenzo Jacopino, Fausto Marchetti, Dario Allevi e Stefano Peduzzi. "Mio padre – aggiunge Mazzo – diceva che l’importante era aiutare direttamente le persone".

G.G.