
Il professor Alessio Varisco
Monza – L’altro giorno, lo hanno chiamato per ringraziarlo da una scuola. E due mesi fa si è trovato oscurato sui social. Contraddizioni.
Perché il professore monzese Alessio Varisco non è solo un intellettuale e un filantropo, ma è un uomo che ha fatto della diffusione della cultura fra le nuove generazioni uno dei suoi punti forti. La gratitudine era arrivata perché Varisco, docente e scrittore, aveva appena portato agli studenti 350 copie sulla storia dell’arte del Centr’Italia offerti dalla casa editrice Effigi di Arcidosso. Non è una novità, come Delegato nazionale e Presidente provinciale dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sezione di Monza e della Brianza dona regolarmente centinaia di copie della Costituzione alle scuole brianzole. Non si meritano a caso una sfilza di titoli come Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Cavaliere Pontificio nell’Ordine Equestre di San Silvestro Papa o Ufficiale dell’Ordine Cavalleresco pro Merito Melitensi del Sovrano Militare Ordine di Malta
L’impegno per la cultura però può anche rivelarsi scomodo. Da anni Varisco, esperto di faleristica e ordini cavallereschi, si batte contro le pseudo associazioni che distribuiscono titoli di cavaliere o quarti di nobiltà farlocchi, “spesso a pagamento” precisa. Una scelta che ha reso inviso a molti Alessio Varisco e che proprio per la sua esposizione su questo fronte lo ha reso “divisivo”. “L’uso dei social può essere insidioso - ammette -, come Lions ne parliamo spesso ai ragazzi, quando affrontiamo problemi come bullismo e cyber-bullismo”.
L’ultima soddisfazione arriva dal Giubileo che si è aperto quest’anno a Roma. E che ha visto la presenza anche di Alessio Varisco, “ho raggiunto la Città Eterna perfezionando la mia pia peregrinazione durante l’Anno Santo del Giubileo Ordinario 2025”. Quest’ultimo gli ha portato un altro diploma dal Vaticano che riconosce il suo operato. Dopo il pellegrinaggio alle tombe dei Santi Pietro e Paolo il professore, “mosso da quell’inquietum est cor nostrum donec requiescat in te, come scriveva nelle sue Confessioni, ho voluto concludere il “Cammino di Sant’Agostino” – con tutti i timbri sulla splendida “Charta Peregrini” – che è approdata nella parrocchia dei Santi Giacomo e Brigida a Cassago Brianza a termine della riflessione sul grande teologo”.
Il Cavaliere-Pellegrino è in piena attività nelle scuole brianzole (Istituto Martin Luther King di Muggiò su tutti – in cui ha affrontato cineforum con produzione di presentazioni e slide nelle classi coinvolte anche sulle “pietre d’inciampo”–, dove dopo la visione di film e la lettura di libri dedicati alla Shoah e successivamente al dramma delle Foibe, si è dedicato a un’altra tragedia dimenticata, quella dell’Armenia. “Nelle classi è stato letto il magnifico romanzo ‘La masseria delle allodole’ di Antonia Arslan sul genocidio armeno, oggi dimenticato, che si determinò durante il primo conflitto mondiale a partire dal 1915 al 1917 e comportò lo sterminio di oltre tre milioni di armeni divenendo la prima “pulizia etnica” della popolazione armena, che si era convertita nel 300 al Cristianesimo e fu uno dei primissimi popoli cristiani”.