
di Alessandro Crisafulli
Dopo il forno inceneritore, anche un forno crematorio? L’amministrazione di Desio ha recentemente confermato la propria volontà di costruire un impianto di cremazione a Desio e per questo ha sottoposto la propria candidatura alla Regione. "Abbiamo ravvisato l’opportunità di aderire alla ricerca promossa dalla Regione – spiega la giunta guidata dal sindaco Roberto Corti nella relativa delibera appena approvata – di luoghi idonei, dal punto di vista logistico, per l’ubicazione di possibili impianti di cremazione. Noi abbiamo pensato all’area del cimitero nuovo, in piazza Divina Misericordia".
Non è una novità, l’aveva già fatto nel 2017 e ribadito nel 2019, invano al momento. Ma la nuova richiesta ha suscitato la reazione del Movimento 5 Stelle, che non ci sta: "Ma abbiamo veramente bisogno a Desio di una ulteriore fonte di inquinamento? E soprattutto, i nostri amministratori si sono domandati cosa ne pensano i cittadini? Non sarebbe ora di cominciare a consultare chi vive a Desio prima di intraprendere azioni così impattanti sulla vita e sulla salute di tutti? - si chiede Sara Montrasio, leader del M5S a Desio -. Così come succede per l’inceneritore di Desio che per mantenersi deve importare rifiuti da altre regioni, anche un forno crematorio con due linee da 1.200 cremazioni l’anno, come prevedono i piani di Regione Lombardia, non riceverebbe sufficiente “lavoro“ dal nostro territorio, ma andrebbe ad attingere in tutta Italia le salme da cremare per raggiungere gli obiettivi di business. Operazione che porterebbe guadagni a qualcuno e aria meno respirabile a tutti". In una relazione, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente afferma che dove c’è già una fonte inquinante come un inceneritore bisogna aumentare i paletti relativi alla costruzione di impianti crematori: "Infine, tali richieste sui forni crematori - recita - dovranno essere ancor più stringenti in quelle zone dove sono presenti altre importanti fonti di inquinamento, come centrali a carbone, inceneritori di rifiuti e cementifici, a causa dei possibili effetti sommatori negativi sulla salute umana e sull’ambiente, da parte degli altri agenti tossici emessi".
Da qui il fermo no del M5S: "A Desio poi abbiamo il precedente delle mancate valutazioni sull’impatto dell’inceneritore in tutti questi anni in cui il M5S le chiedeva insistentemente mentre l’amministrazione ci girava intorno senza fare nulla o inventandosi le scuse più disparate. Per arrivare alla farsa finale della presentazione di uno studio epidemiologico che non è mai esistito", chiosa Montrasio, che avrebbe scovato anche delle imprecisioni nella documentazione preparata dal Comune.